Tramonta (ma non svanisce) il governo tecnico di Cottarelli e torna l’ipotesi del governo politico Lega-M5S. Almeno questo potrebbe essere il senso di nuovi incontri al Quirinale. Poco prima delle 17 è salito al Colle Luigi Di Maio, seguito (dopo una mezz’ora) da Carlo Cottarelli. Sembra che debba arrivare anche Giancarlo Giorgetti (braccio destro di Salvini, oggi fuori Roma). Mattarella potrebbe voler verificare l’esistenza di una possibilità in questa direzione (esecutivo politico M5S-Lega forse a guida Giorgetti), motivo per cui, per tutto il giorno, Carlo Cottarelli ha lavorato con il freno a mano tirato. Il punto delicato, però sono le diverse posizioni espresse dai due leader dell’eventuale coalizione di governo. Di Maio ha detto: “governo politico o voto”, Salvini non è parso entusiasta di un governo politico che non sia l’esatta fotocopia di quello con Conte e Savona affondato l’altro giorno. Mattarella cerca dunque chiarezza: governo politico sì o no? Governo di Cottarella con astensione tecnica verso le elezioni, sì o no? Elezioni il 29 luglio o in autunno?
L’astensione tecnica – Per tutto il giorno si è discusso della possibilità di una astensione tecnica della maggioranza dei partiti in Parlamento, che permetterebbe a Carlo Cottarelli di non essere sfiduciato e, anche se con pochi voti, entrare pienamente in carica. Per l’ex commissario alla spending review, andato alla Camera e precedentemente al Quirinale per un incontro informale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sarebbe comunque un mandato a tempo, solo per varare l’ex finanziaria, che sarebbe light, e portare quindi il Paese al voto a ottobre. Per far questo sarebbe anticipata la sessione di bilancio, con conseguente stretta sui tempi anche per la costituzione delle commissioni parlamentari, attraverso le quali si potrebbe anche pensare di modificare la legge elettorale in tempi record.
Sì del Pd a Cottarelli? – Ma in casa dem si valuta anche un’altra ipotesi: se il centrodestra ‘fa nascere’ in qualche modo l’esecutivo Cottarelli, il Pd ‘non si sottrae’, anche se il M5S dovesse votare contro la fiducia. Se è vero che il segretario del Carroccio potrebbe non ostacolare un ‘governo elettorale’ a guida Cottarelli pur di avere l’indicazione di una data certa per le elezioni in autunno e non più a luglio, tra gli scenari possibili si profila anche quello di abbandonare l’astensione per votare la fiducia. Il Pd aspetta quindi Salvini o, meglio, l’evolversi della situazione politica.
Intanto il Luigi Di Maio ha confermato che il Movimento 5 Stelle voterà contro la fiducia al governo Cottarelli.
GOVERNO POLITICO O VOTO (MA QUANDO?) – Nel frattempo, se ‘Mister Forbici’ attende “gli sviluppi su un eventuale governo politico”, al momento il futuro di un esecutivo gialloverde sembra appeso a un filo. Di Maio ha cambiato idea sull’impeachment e ha annunciato di essere pronto a collaborare con Mattarella, chiedendo di far partire il governo che ha la maggioranza in Parlamento (con Giorgia Meloni pronta a rafforzare l’alleanza tra Lega e Cinque Stelle con la sua Fratelli d’Italia). Ma Matteo Salvini lo gela: “Riapertura di Di Maio? Non siamo al mercato ed è anche una questione di dignità. Abbiamo provato a fare un governo con il centrodestra e poi con i Cinque stelle. Ci hanno sempre detto no”.