Attacca i “prenditori” sulle delocalizzazioni, afferma che sui vaccini il M5S “non è mai stato contrario” e che “con la salute non si scherza”. Ma ammette che sulla Tav ancora non c’è un accordo tra gli alleati di governo e che “sull’Ilva ancora non ci siamo”. Un Luigi Di Maio a tutto campo nell’intervista di oggi al Corriere della Sera. Un vicepremier che fotografa abbastanza nitidamente la realtà di tanti problemi aperti.
I “prenditori” – “Mi sto battendo per risolvere il problema dei ‘prenditori’ che se ne vanno all’estero e, come ha fatto la Bekaert, lasciano 318 famiglie in strada. Prima, se un’azienda delocalizzava, i lavoratori avevano la Cassa integrazione per 36 mesi, circa l’80% dello stipendio. Da quando il Jobs Act l’ha eliminata finiscono nel vortice dei centri per l’impiego a 50 o 60 anni. Finché non li riformeremo queste famiglie hanno bisogno di aiuto”.
Ilva – “Quando ci saranno i presupposti per un accordo li metteremo sul tavolo e cercheremo un’intesa, ma ancora non ci siamo”. Di Maio ammette che sull’Ilva la questione non è ancora vicina a una soluzione.
L’attacco speculativo – Alla luce di quanto sta accadendo in Turchia, Luigi Di Maio esprime qualche preoccupazione per i rischi che anche l’Italia potrebbe correre davanti a eventuali attacchi della speculazione internazionale: “Qualcuno vuole usare i mercati contro di noi. Ma non siamo ricattabili. Non credo che avremo un attacco speculativo – afferma – Io non vedo il rischio concreto che questo governo sia attaccato, è più una speranza delle opposizioni. E se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili. Non è l’estate del 2011 e a Palazzo Chigi non c’è Berlusconi, che rinunciò per le sue aziende”.
Tav da ridiscutere – “La Tav come è scritto nel contratto di governo va ridiscussa. Salvini e io abbiamo visioni differenti, ma troveremo la soluzione anche qui. Per il Tap, sarà il presidente del Consiglio a trovare un’intesa entro fine anno. Sono fiducioso”.
Leva obbligatoria – Di Maio è abbastanza tranchant sulla proposta di Salvini di tornare al servizio militare obbligatorio: “Siamo d’accordo con Salvini che l’esercito deve essere formato da professionisti. Pur ritenendo che la leva obbligatoria sia stata un’esperienza formativa, credo sia stata una buona cosa superarla”.
Vaccini – “C’è un disegno di legge che sarà approvato nei tempi parlamentari, quindi il nuovo anno scolastico inizierà in regime di decreto Lorenzin. La mamma che si vanta di aver falsificato l’autocertificazione sappia che rischia fino a due anni di galera. La legge va applicata, perché non si gioca con la salute”. Di Maio precisa che M5S non è contrario alle vaccinazioni: “Voglio mettere a tacere qualche idea malsana contro i vaccini. Da quando sono capo politico del Movimento non siamo mai stati contro, noi vogliamo che si facciano. Poi quel che noi non vediamo di buon occhio è legare l’obbligo alla frequenza scolastica, invece che introdurlo quando c’è il rischio di epidemie”.