È un cane a tre teste il ‘non voto’ alle elezioni politiche italiane 2022: giovane, povero e donna. Così è fatta quella (quasi) maggioranza silenziosa del 36,1% degli aventi diritto che domenica 25 settembre non si è nemmeno presentata ai seggi segnando il record negativo di affluenza nella storia repubblicana.A fornire a LaPresse la fotografia degli astenuti è Alex Buriani, Direttore delle ricerche dell’Istituto Ixè guidato dal sondaggista triestino Roberto Weber. Dalle anticipazioni alle analisi dei flussi dell’Istituto di ricerche risulta che oltre il 50% di chi si percepisce “in difficoltà economica” (nelle rilevazioni non si chiede il reddito ufficiale, ndr) non ha inserito la scheda nell’urna. “La propensione a recarsi ai seggi – illustra Buriani – aumenta con la stabilità economica e diminuisce al peggiorare delle condizioni dichiarate”.
“Questa – aggiunge – è una costante da tempo” ma “ciò che possiamo dire oggi è che oltre 1 su 2 di chi si dichiara in difficoltà non è andato a votare”.Voglia di esercitare il ‘rito’ democratico stratificato per ‘censo’, quindi, ma anche per età seppur in maniera minore rispetto al passato: “Fra gli under 34 anni il non voto è ‘accentuato’ al 40% ma non va sotto il 38% fra gli over 65”, afferma l’analista parlando di astensione “trasversale” alle fasce anagrafiche come un fenomeno inedito. “Storicamente fra gli over 65 si assiste a una maggiore partecipazione al voto”. Tra i motivi dell’assenza fra i giovani c’è stato anche “il tema dell’ambiente” su cui “un’analisi di posizionamento dei partiti li ha mostrati sguarniti” dentro ad una “campagna elettorale non in grado di scaldare i cuori”.
Non ha scaldato i cuori delle donne nemmeno la chance di avere a Palazzo Chigi la prima premier: la leadership di Giorgia Meloni non ha provocato alcun effetto di trascinamento delle elettrici e il voto per Fratelli d’Italia è equamente suddiviso per genere. Al contrario della partecipazione al voto complessivo dove è maggiore l’astensione fra le donne che fra gli uomini. Meloni ha invece pescato a strascico fra gli ex elettori della Lega di Matteo Salvini: il 34% dei voti a FdI arriva dagli orfani del Carroccio che “sono la componente relativamente maggioritaria del suo attuale elettorato”, puntualizza Buriani.
A livello territoriale cali generalizzati di affluenza in tutta la penisola, dai minimi del Nord (meno 8-9 punti) ai picchi al Sud (Campania -15 punti, Calabria -13). Cifre che chiamano in causa anche l’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Mezzogiorno e soprattutto in Campania. Per un’analisi più precisa servirà analizzare i dati – comunque non decisivi sull’esito del voto, aggiunge il Direttore delle ricerche di Ixè – di singole sezioni nei Comuni della cinta napoletana messi in difficoltà da pioggia e fango.