Con il solare sugli edifici scolastici si avrebbero benefici per 400mila famiglie, calcolabili sia in termini ambientali che sociali. E’ la sintesi del cuore del manifesto ‘Scuole e università a zero emissioni’ lanciato da Legambiente con l’obiettivo di puntare dritti alle Comunità energetiche rinnovabili e solidali (Cers), ritenuta la vera sfida da portare avanti per spingere sulla transizione energetica dei territori.
Secondo l’associazione infatti “installare 20 kilowatt (kW) di pannelli solari fotovoltaici sui 40mila edifici scolastici, porterebbe benefici ambientali e sociali ad oltre 400mila famiglie italiane”. L’obiettivo del manifesto – sottoscritto dai primi firmatari, tra cui Associazione italiana insegnanti di geografia, Fridays for future, Link, Rete degli studenti medi, Rete nazionale scuole green, Save the children, Uds-Unione degli studenti, Unione degli universitari – è “di attivare processi educativi e infrastrutturali rivolti al mondo delle scuole e delle università, amministrazioni comunali e provinciali, per costituire comunità energetiche rinnovabili e solidali”, anche “come chiave educativa e strutturale”. Si tratta di “un progetto ambizioso, che coniuga processi sociali, ambientali ed educativi, attraverso una metodologia attiva e partecipativa a quattro fasi (creare maggiore consapevolezza su questi temi, consapevolezza e conoscenza del proprio ‘peso climatico’, decarbonizzazione dell’istituto, avviare un percorso di efficientamento della scuola) che prevede la co-progettazione tra scuola, ente locale, comunità educante più allargata e il territorio stesso”.
Per Legambiente è “un momento favorevole per agire e farsi portavoce di una rivoluzione energetica dal basso viste le condizioni critiche in cui versa l’edilizia scolastica in Italia, a cui il Pnrr destina 17 miliardi di euro, di cui i primi 5 miliardi stanno per essere messi bando”.