A Torino esplode la movida nel sabato sera che ha inaugurato l’inizio della fase 2 per la ripartenza di bar, locali e ristoranti, Un’apertyra post lockdown ritardata rispetto al 18 maggio valido per la maggior parte del territorio nazionale, uno slittamento dettato prorpio dal quadro peculiare del Piemonte, che dietro solo alla Lombardia resta fanalino di coda nella curva dei contagi e dei decessi. Le linee guida della fase 2 pedemonatana venerdì declinate insieme dal Governatore Alberto Cirio e dalla sindaca Chiara Appendino. Avanti adagio e con cautela è stata la parola d’ordine, scandita con dovuta gravità del caso da Regione Piemonte e Comune di Torino, con anche qualche cautela preventiva: chiusura locali all’1del mattino e divieto di alcolici da asporto dalle 19, per citarne solo alcuni.
L’invito alla prudenza e l’appello ai giovani lanciato da Cirio e Appendino sembrano non avere avuto grande effetto. Sono migliaia i giovani che nella serata e nella notte di sabato si sono riversati nelle zone ‘calde’ della città – tra Piazza Vittorio, Santa Giulia e San Salvario a festeggiare in qualche modo la libertà ritrovata e la fine del confinamento. Tanto che poco prima del coprifuoco edll’1 di notte, nella centralissima Piazza Vittorio, gli assembramenti e concentrazione di giovani era tale da impedire la circolazione del traffico, molto sostenuto anche quello. Tavolini dei bari stracolmi, nessun rispetto della distanza di sicurezza, in pochissimi con mascherina sul volto. Una massa talmente imponente da inibire qualsiasi intervendìtoi di polizia e forze dell’ordine, pur presenti e visibili ai crocevia più critici. Quel monito “non siamo al momento opportuno per la movida” del Presidente Cirio pare sia restato appello totalmente inascoltato.