La Natività messa sotto uno dei piloni rimasti in piedi il 14 agosto 2018, tragico giorno del crollo del Ponte Morandi di Genova. Così è stato rappresentato uno dei 30 presepi realizzati dall’artista Claudio Ladurini in mostra al Rivoli boutique hotel di Firenze. Una scelta, quella di utilizzare lo scenario del ponte crollato come sfondo alla Sacra Famiglia che ha sollevato polemiche e sdegno soprattutto da parte dei parenti delle vittime.
Il comitato vittime: “Una vergogna”
“Noi possiamo immaginare, anche se con fatica, che le persone che non hanno vissuto la nostra esperienza terribile possano pensare che un presepe con i monconi del defunto Ponte Morandi possa diventare commemorativo. Vi assicuriamo che per le famiglie che portano nel cuore quelle maledette immagini, pensando che laggiu’ persero la vita i loro affetti, non emerga nulla di commemorativo, per noi il ricordo passa attraverso pensieri teneri, iniziative delicate, un sorriso, una carezza, il memoriale futuro, il lavoro degli inquirenti e della magistratura, attraverso la percezione che quelle morti possano risuonare nelle orecchie delle nostre istituzioni per spronarle a fare molto di piu’, per non permettere mai piu’ una tale vergogna“, ha sottolineato in una nota Egle Possetti portavoce del comitato dei famigliari delle 43 vittime del viadotto. “Un presepe, che vuole essere ‘alternativo‘, con tutto il rispetto per il lavoro da cui e’ scaturito, risulta stonato e siamo allibiti che non si potesse immaginare prima. Ogni tanto non guasta lasciare in vita qualcosa di tradizionale perché il presepe ha un valore positivo, una nascita, una gioia che non vediamo nel crollo di un ponte per incuria, si puo’ dare spazio alla fantasia in molti altri contesti. Della nostra tragedia si parla ormai troppo poco, restano i lamenti di chi invoca giustizia e di fronte a noi appaiono i presepi”.