“La partita che si gioca” a Foggia “è di carattere nazionale”. Così il ministro dell’Interno, Marco Minniti, al termine del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica a Foggia dopo l’agguato mafioso di ieri. “Noi siamo qui – aggiunge – per assumere l’attività di contrasto in questa provincia perché è una grande questione del Paese”.
“Sono venuto qui per dire che la risposta dello Stato italiano rispetto alla morte di due cittadini inermi e innocenti sarà durissima, durissima”, sottolinea Minniti. Saranno inviate sul territorio di Foggia, continua, “192 unità operative” e il “loro compito sarà quello di saturare il territorio. Saranno unità che si aggiungono a quelle che ci sono già”.
“Abbiamo di fronte una organizzazione criminale dalle caratteristiche mafiose, che potremmo definire un ibrido: perché struttura chiusa fortemente, tenuta insieme da principi di omertà, poi caratteristiche di tipo gangheristico”, prosegue Minniti.
“Il ministro dell’Interno considera questo quadrante strategico per la sicurezza del nostro paese. Questo percorso ha oggi inizio il mio impegno è seguirlo insieme, passo dopo passo”. E annuncia: “Ogni due mesi ci vedremo qua per fare punto della situazione”.
Presente alla conferenza stampa anche il governatore della Puglia Michele Emiliano: “Oggi ho visto negli occhi dei sindaci del Gargano la voglia di sconfiggere questo fenomeno”. “Quello che è accaduto – dice – è qualcosa che fa cambiare la percezione di quello che succede da anni sul Gargano. Ora siamo in grado di indurre gli indifferenti a schierarsi”. Emiliano annuncia infine che, dopo una conversazione con Don Ciotti, la città di Foggia il prossimo 21 marzo sarà la sede della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie di ‘Libera’.