Vodafone ha inviato fino a 2 milioni di telefonate promozionali e circa 22 milioni di sms senza un valido consenso degli interessati e da oggi non potrà più farlo. Il Garante per la privacy ha stoppato le attivitità di telemarketing della compagnia telefonica senza consenso dopo un’indagine aperta per le “innumerevoli segnalazioni” ricevute da consumatori che lamentavano una continua ricezione di offerte commerciali indesiderate da parte della compagnia e dei suoi partner commerciali.
L’indagine dell’Autorità presieduta da Antonello Soro è durata 18 mesi, nel corso dei quali sono state verificate “anomalie” e “trattamenti illeciti” su clienti attuali o potenziali, sia clienti che avevano deciso di cambiare compagnia. Le offerte commerciali indesiderate venivano rivolte a utenti che non avevano fornito il consenso al trattamento dei propri dati personali per finalità di marketing e anche a coloro che avevano espressamente chiesto di non essere più disturbati o di veder cancellati i propri contatti dai database di Vodafone e dei call center coinvolti.
Il Garante ha quindi stabilito che Vodafone non potrà più inviare sms o effettuare chiamate per finalità di marketing “a chi non abbia manifestato uno specifico consenso o abbia addirittura chiesto di non essere più disturbato con offerte commerciali”. L’Autorità ha inoltre prescritto alla società di adottare, senza ritardo, tutte le necessarie misure tecniche e organizzative per registrare “immediatamente e correttamente” chi non gradisce intrusioni di marketing. La compagnia dovrà inoltre procedere a una verifica puntuale, in tutte le sedi (rete commerciale e piattaforme web), delle modalità con cui acquisisce il consenso dagli interessati. Non è stato ancora quantificato l’importo di una eventuale multa. Il Garante, infatti, contesterà con un procedimento a parte le sanzioni previste per le violazioni accertate.
La decisione del Garante sui dati personali potrebbe aprire un nuovo fronte tra le Authority e le compagnie telefoniche, dopo che Antitrust e Agcom hanno imposto alle tlc di tornare alla fatturazione mensile abbandonando la prassi dell’addebito a 28 giorni. L’emissione della prima bolletta a 30 giorni era proprio prevista dal 4 aprile.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato con soddisfazione la decisione del Garante per la privacy. “Ora si estenda il blocco a tutte le migliaia di società che effettuano ancora il telemarketing selvaggio, non solo nel campo della telefonia ma anche in quello dell’energia”, afferma Dona. “Le compagnie elettriche e del gas, infatti, stanno approfittando della notizia della fine del mercato tutelato per tempestare i consumatori di telefonate”, prosegue il presidente dell’Unc.