Autostrade per l’Italia deve fare tutto quello che ha promesso e anche di più, ma tornare alle nazionalizzazioni come durante la Prima Repubblica, non è la soluzione. Lo dice Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria intervistato da Rai News 24 ai margini del meeting di Cl di Rimini. “Se il governo valuta la revoca della concessione a società Autostrade è legittimo, ma non credo sia una soluzione tornare alla Prima Repubblica. Qualunque decisione prenderà il Governo non dovrà essere sulla pelle dei genovesi, così come qualsiasi decisione sia presa da Autostrade. Di certo io dico no alle guerre di religione sulle concessioni autostradali”.
Toti, che è anche Commissario per l’emergenza a Genova, spiega che Autostrade per l’Italia, adesso, sta dando una mano sia per il lavoro sulle macerie che su diverse altre questioni compresa la ridefinizione della viabilità del Ponente genovese. Come è noto, ci vorrà una nuova strada che passerà nell’area dell’Italsider e dovrà riagganciarsi più a Ponente con l’autostrada superando l’area del disastro. Il porto si sta riorganizzando con l’idea di lavorare anche di notte per recuperare gli inevitabili rallentamenti: “Ma il nuovo ponte è necessario – s’inalbera Toti quando glielo chiedono – Genova non può stare senza quella struttura. Vedremo come e dove, ma il ponte va ricostruito. E’ importante per Genova e per l’Italia. Ricordo che il nostro porto versa sei miliardi di Iva all’anno all’erario”.
E su twitter, questa mattina, Toti ha scelto parole sentite per esprimere le sue emozioni a una settimana dalla tragesia: “Una settimana fa, all’improvviso, la vita della nostra regione si è fermata. Con il cuore ricordiamo le nostre vittime e preghiamo per loro. Ci stringiamo alle loro famiglie. Siamo al lavoro perché Genova e la Liguria rinascano più forti e belle di prima. In sette giorni tanto è stato fatto grazie all’impegno e alla generosità di tutti. Questa immane tragedia non fermerà la nostra voglia di futuro”.