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Genova, Toti rilancia: “Stop alla flat tax per un piano di cantieri”. Perquisito il Mit

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Rinunciare alla flat tax per finanziare un enorme piano di risanamento delle infrastrutture obsolete o a rischio e far ricostruire subito il ponte secondo uno schema molto semplice: “Autostrade paga, Renzo Piano progetta e Fincantieri costruisce”. Lo dice Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e Commissario all’emergenza. Ma sotto si agita già una questione politica delicata. Investimenti al posto della flat tax? Possibile, ma ci può rinunciare facilmente Salvini? E possono i M5S rinunciare eventualmente al reddito di cittadinanza? Intanto l’indagine sul disastro del Ponte Morandi, va avanti con i tempi che non possono essere compressi perché dice il Procuratore capo di Genova Francesco Cozzi “non si tratta di un banale incidente stradale” ma di un disastro con 43 morti e il crollo di una struttura importantissima per la viabilità del nodo geneovese e nazionale. E questa mattina, la Guardia di Finanza (che la settimana scorsa aveva prelevato una montagna di carte dalla sede di Autostrade per l’Italia) è passata al sequestro di documenti presso la parte pubblica che doveva controllare. Così, i finanzieri hanno visitato gli uffici del Mit (Ministero dei Trasporti), del Provveditorato alle Opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e della Spea Engineering spa (società di consulenza del ministero).

Giovanni Toti – Ecco l’idea del Governatore della Liguria: “Dirottare tutte le risorse possibili su un gigantesco piano di investimenti e cantieri che risani le nostre infrastrutture obsolete. Anche a costo di sacrificare provvedimenti bandiera forse più popolari come reddito di cittadinanza e flat tax“. Toti, attraverso un’intervista al Corriere della Sera, ne fa una vera e propria richiesta al governo. E in qualità di Commissario all’emergenza, dice la sua sul fronte ricostruzione e sulle parole del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, categorico (in senso negativo) sulla possibilità che sia Autostrade ad intervenire in questo senso. “Io dico che siamo davanti a una certezza ineludibile e cioè la legge italiana in vigore. Fino a legge contraria Autostrade è ancora titolare della concessione e dunque di quel ponte e dei suoi tronconi. Come presidente della Liguria e come commissario per il superamento dell’emergenza loro sono miei interlocutori. Punto”, sostiene il governatore.

Ed ecco la strada “semplice” di Toti: “Per un volta possiamo farla semplice: Autostrade apre il cantiere e paga il conto. Fincantieri costruisce il ponte (se serve con altre primarie imprese necessarie per il loro know-how). Renzo Piano regala a Genova il disegno di un ponte bellissimo. Così, senza polemiche, la città può riavere in fretta un’opera indispensabile, sicura e meravigliosa. Così si onora davvero chi ha perso la vita”. 

Ieri, nel Palazzo della Regione Liguria, in piazza De Ferrari a Genova, Renzo Piano aveva incontrato Toti e il sindaco Marco Bucci per portare il suo regalo (da genovese) alla città martoriata: “Bisogna ricostruire il ponte e ripensare tutta quell’area, che è di enorme interesse urbanistico. È chiaro che il nuovo ponte deve essere accompagnato da una riflessione urbanistica su quell’area, di straordinaria importanza per la città. Ho un’idea – ha detto l’archistar – , ma è soltanto l’inizio. Un progettista pensa alla zona e si aiuta con degli schizzi. Da qui a dire che c’è già un progetto è eccessivo”, ha chiarito l’architetto genovese, “c‘è un impegno morale a fare sì che il nuovo ponte porti con sé il ritratto della genuinità e delle qualità dei genovesi”.

Francesco Cozzi – Non sarà un’indagine breve quella sul Ponte Morandi: “Non è stato un incidente stradale qualsiasi” dice il Procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi. Si spera, in tempi abbastanza rapidi di dare il via libera allo sgombero delle macerie (che sono comunque elementi di prova), ma per avere nomi di persone indagate, i tempi saranno più lunghi. Non biblici, ma più lunghi, di certo.

“Le attività di abbattimento” dei resti del ponte Morandi di Genova “avverranno all’indomani dell’esecutività del provvedimento di dissequestro. Non ci deve essere un limbo temporale inutile tra una cosa e l’altra”, spiega il procuratore Cozzi, parlando nel corso della  conferenza stampa ormai quasi quotidiana.

I giornalisti, ovviamente, vorrebbero avere novità da raccontare, ma Cozzi frena: “Non ci possono essere in questo momento novità salienti sulle ipotesi di profili di responsabilità. Non si tratta di un’auto che investe i pedoni sulle strisce pedonali, è un disastro con il crollo di una struttura importantissima, che presentava problemi di lunga data – ha ricordato il magistrato – è necessario analizzare cosa è successo in tutto questo tempo e cosa è stato o non è stato fatto. Per farlo servono occhi esperti dal punto di vista tecnico giuridico”.

Poi la risposta a una domanda sulla prevedibilità di tempi e risultati: “È impossibile prevedere in questo momento i tempi necessari alle indagini. Ci aspettiamo risultati utili in tempi non troppo lontani, ma non domani o dopodomani – ha detto Cozzi  -. Non possiamo dare risposte che anticipino i risultati, anche sommari, di determinate analisi”

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