Giorgio Gori, candidato del centrosinistra in Lombardia, incassa l’endorsement del premier Paolo Gentiloni, che parla da capo di una maggioranza di governo che vuole avviare “una seconda stagione di riforme”. Succede al Teatro di Milano, in zona Lorenteggio. Un’occasione per sottolineare che “la ricucitura delle periferie è stata fondamentale”.
Il presidente del Consiglio, nella sua prima tappa della due giorni in città e prima di una serata alla Scala, parla soprattutto da candidato all’uninominale per il Pd: “L’unico pilastro per questa seconda stagione di riforme è il Partito democratico con i suoi alleati. Questa è l’unica possibile strada per un’Italia che va avanti. Non deve essere un impegno solo di una stagione. Mi fa piacere utilizzare questa occasione per annunciare che nella nostra stagione di riforme, la prossima, continueremo il nostro impegno sul bando per le periferie. Non è una storia che è finita con la legge di bilancio di quest’anno, è una storia che continua”. “Sappiamo perfettamente – ricorda Gentiloni – che questo non è il tempo delle favole, sappiamo perfettamente che questo è il tempo di dimostrare di saper agire o almeno di mettercela tutta”. Il motivo? “Il catalogo delle cose che dobbiamo fare è enorme”.
E si parte dalla sfida elettorale in Lombardia. “Gori – sottolinea il premier – ha girato per 36mila chilometri e credo che tutti voi abbiate presente che Gori ha le capacità politiche e la qualità umana per essere un ottimo presidente della Regione Lombardia, la più grande del nostro Paese”. “L’Italia – è il pensiero dell’inquilino di Palazzo Chigi – ha bisogno della Lombardia, ‘me pare ovvio’ si direbbe a Roma, di una Lombardia forte, dinamica, aperta, giusta, europea. Non ha bisogno di una Lombardia asserragliata, che si chiude al suo interno, egoista. Non ne ha bisogno l’Italia e non ne hanno bisogno i lombardi, perché sappiamo tutti quale sia il ruolo economico di questa Regione”. Anche perché, secondo Gentiloni, “dobbiamo guardare in faccia le paure e diamo delle risposte”.
Dal canto suo, Gori dal teatro in zona Lorenteggio promette: “Abbiamo pensato di stanziare 300 milioni di euro per 5 anni per le aree urbane periferiche, per la sistemazione delle aree verdi e aiutare tutte le forme di aggregazione”. Dopo aver denunciato che “la situazione di Aler Milano non è accettabile. In moltissime zone davvero non si fa manutenzione, la situazione aziendale è molto critica e le occupazioni abusive sono raddoppiate negli ultimi cinque anni. Quando governeremo la Regione – assicura – vi dico che metteremo mano ad Aler Milano”. Il sindaco di Bergamo è ottimista per la vittoria del centrosinistra: “Credo che ce la possiamo fare. Abbiamo le idee, le capacità e la forza. Abbiamo lavorato – ha aggiunto – nelle città e abbiamo creato le condizioni perché si possa voltare pagina. Quando ho iniziato, ho trovato un clima un po’ freddo, ma oggi è positivo, di fiducia. Confido davvero che nei prossimi dieci giorni riusciremo a convincere i cittadini incerti: i sondaggi dicono che 4 lombardi su 10 non sanno per chi votare”. Insomma, un rush finale per cercare di scardinare il fortino del centrodestra in Lombardia, con Attilio Fontana in corsa per raccogliere il testimone di Roberto Maroni.