“Da ieri non siamo più il fanalino di coda in Europa“. Il premier Paolo Gentiloni approfitta
dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica per rispondere alle critiche piovute ieri sui nostri conti da parte del vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen. “Dobbiamo essere più consapevoli che la sostanza del discorso non sono le cifre – ha aggiunto Gentiloni – , ma è capire che il Paese s’è rimesso a crescere, anche se questa crescita non ha risanato le cicatrici della crisi. Non è la soluzione ma un’opportunità, dice alle classi dirigenti che offre una possibilità”.
Ieri, Katainen (ex premier finlandese, falco europeo dell’austerità), parlando con i giornalisti a Bruxelles e annunciando la lettera di richiamo sui nostri conti, era stato durissimo con l’Italia: “La situazione economica in Italia non sta migliorando – aveva detto – . Decideremo la prossima settimana e non voglio anticipare nulla, ma tutti possono vedere dai numeri che la situazione in Italia non sta migliorando e l’unica cosa che posso dire a nome mio è che tutti gli italiani dovrebbero sapere qual è la vera situazione”. Quest’ultima frase è particolarmente pesante perché contiene un’isinuazione su una supposta reticenza (o peggio) da parte di Palazzo Chigi sui conti del Paese.
Per Gentiloni, la sostanza del discorso non sono le nude cifre che, ormai, da diversi trimestri sono positive e, con buona regolarità, vanno oltre allle prudenti previsioni, ma, piuttosto, la capacità del Paese di cogliere l’occasione per rilanciarsi e per risolvere i problemi sociali ed economici in cui gli anni di crisi ci hanno precipitato: “Chi ha responsabilità di governo deve intervenire sulle forme di esclusione e di povertà per fare in modo che la crescita non sia una crescita senza lavoro”.