Nel girone di ferro che vede di fronte anche Germania e Portogallo si affrontano Ghana e Stati Uniti che giocano il non facile ruolo di outsider nella speranza che una delle due Europee sbagli la prima partita e pregiudichi la sua presenza al Mondiale. È una sfida interessante per tanti motivi. Gli Usa, che hanno un movimento giovanile straordinario che sta letteralmente esplodendo tra college e high school, stanno crescendo molto bene e l’età media di una squadra di veterani sta progressivamente abbassandosi dando futuro anche per le prossime edizioni dei grandi eventi.
In Ghana il talento di una squadra che è considerata il Brasile africano, non è mai stato un problema: se mai è un problema metterlo assieme, razionalizzarlo e provare a mettere un po’ d’ordine in una squadra che vuole fare molto dal punto di vista offensivo. A volte anche troppo.
Il Ghana arriva in Brasile con il difficile ruolo di chi deve dimostrare che il calcio africano è definitivamente competitivo: sono stati la prima squadra africana a pensare di poter arrivare alla semifinale di un Mondiale e hanno perso la grande occasione solo ai rigori contro l’Uruguay. Da questa cocente delusione la squadra ne è uscita ancora più forte, ancora più competitiva. Kwesi, che è stato il tecnico della nazionale giovanile che ha vinto tutto a livello africano e mondiale è il CT ghanese del Ghana. E questo dice già molto della crescita di consapevolezza delle Black Stars.
Gli Stati Uniti non sono solo Landon Donovan, o l’esperto portiere Tim Howard quanto piuttosto Jozy Altidore che ha esordito poco più che ragazzino nella rappresentativa nazionale trovando subito il gol e continuando a segnare: ventitre gol in settanta presenze a soli 24 anni… La squadra offre talenti straordinari che forse in questo mondiale vedremo poco, come quello di Green (19 anni, sotto contratto con il Bayern) o dei poco più che ventenni Yedlin e Brooks (gioca nell’Hertha). Klinsmann più che il CT fa il manager e il procuratore di questi giocatori che grazie alle sue relazioni internazionali vanno in Europa a fare esperienza e tornano in nazionale più forti e coscienti. Usa che sono al 13esimo posto del ranking mondiale e alla loro settima fase finale consecutiva. Prima del 1990 non esistevano sulla mappa geografica del calcio. Chi ha il coraggio di dire che gli Stati Uniti sanno solo giocare a basket?
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