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Giornata mondiale dell’acqua, allarme Amref: “Si avvicina il ‘day zero'”

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Avete mai immaginato un giorno senza acqua? A Città del Capo, Sud Africa, sembra che si stia avvicinando il ‘day zero’, il giorno in cui potrebbe non esserci più il cosiddetto ‘oro blu’. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, in programma oggi, Amref lancia l’allarme. Ma l’esaurirsi delle riserve idriche non è la sola questione in ballo: l’acqua rimanda a temi cruciali dello sviluppo umano, come la salute, la migrazione e i diritti delle donne.

Secondo l’organizzazione, entro il 2050, la popolazione mondiale sarà cresciuta di circa 2 miliardi di persone e la domanda globale di acqua potrebbe essere superiore del 30% rispetto a oggi. Vusi Ntuli, responsabile dell’area programmi di Amref in Sud Africa, racconta cosa sta accadendo a Città del Capo: “Attualmente la situazione rimane difficile. La pressione dell’acqua dalle dighe è stata ridotta, così da centellinare quella che arriva alle persone. Il Comune trasporta l’acqua nelle comunità, la fa confluire in cisterne e le persone possono raccoglierla con contenitori grandi dai 5 ai 20 litri”. “La vita della popolazione è completamente stravolta – continua Ntuli – moltissime persone non hanno accesso ai pozzi, specialmente la popolazione nera, la maggioranza, che tutt’oggi resta la fetta di popolazione più povera”.

“Il rischio che stiamo affrontando in Sud Africa è emblematico di quello che potrà accadere in Africa – afferma il direttore di Amref Italia, Guglielmo Micucci –  e non solo, nei prossimi anni, se non si interverrà, tutti insieme, comunità, ong, governi, per far si che le popolazioni, in particolare quelle rurali, possano avere un accesso equo ad acqua sicura. La gestione dell’acqua oltre ad essere fondamentale per la salute è elemento basilare per la vita stessa. Il futuro dell’Africa e del mondo, passa attraverso sistemi idrici efficienti e integrati, un uso consapevole delle risorse idriche e una maggiore coscienza della limitatezza di questa risorsa”.

In Sud Africa, come in tutti i paesi in cui opera in Africa subsahariana, Amref combatte contro la carenza di acqua, il mancato accesso a fonti idriche sicure e a servizi igienico sanitari, perché l’esito di questa battaglia è una chiave di volta fondamentale per garantire la lotta alle malattie, lo sviluppo e l’autodeterminazione delle popolazioni più svantaggiate. Nel mondo sono 2,1 miliardi le persone che non hanno accesso a servizi di acqua potabile gestiti in sicurezza. L’acqua contaminata può trasmettere malattie come la diarrea, il colera, la dissenteria, il tifo e la polio. L’acqua contaminata è responsabile di almeno 502.000 morti per diarrea ogni anno. Una strage che sarebbe in larga parte prevenibile. Con misure adeguate, si potrebbe evitare ogni anno la morte di 361.000 bambini al di sotto dei 5 anni di età.

Costruzione di infrastrutture e formazione di personale locale, ma non solo: Amref ha escogitato anche un’altra via per diffondere le buone pratiche igienico sanitarie che salvano la vita. Sono i volontari che Amref prepara e che, nelle comunità in cui vivono, si impegnano ad andare casa per casa per portare formazione e sensibilizzazione sull’acqua. Julie Mbiko Mhafoni è nella squadra dei ‘Campioni Per un’Acqua Pulita’ della zona di Baiparu – Yambio, Sud Sudan – ogni giorno visita 5 famiglie. Le prepara sull’uso sicuro dell’acqua, su come assicurarsi che bevano acqua pulita e su come vivere in un buon ambiente. Come racconta Julie, “non solo istruiamo le persone, ma distribuiamo anche materiali per il trattamento dell’acqua e mostriamo loro come mantenere la loro acqua pulita”.

Secondo le stime globali Unesco, entro il 2050 tra i 150 e i 200 milioni di persone saranno sfollati a causa di siccità, inondazioni e uragani. Per esempio per gli sfollati interni del Sud Sudan l’acqua, i servizi igienici e l’igiene rappresentano una sfida importante per la salute pubblica. Gli sfollati interni sono in competizione con le comunità ospitanti a causa di risorse idriche e strutture sanitarie limitate.

Nel mondo, 263 milioni di persone trascorrono 30 minuti al giorno per andare a raccogliere l’acqua da strutture idriche sicure. La maggioranza di esse sono donne: la mancanza di acqua potabile e di servizi igienico-sanitari infatti ha un impatto negativo soprattutto sulla salute e lo sviluppo delle ragazze, spesso responsabili dell’approvvigionamento idrico domestico. Le donne camminano per lunghe distanze trasportando pesanti secchi, pieni della preziosa risorsa. Questo le espone a rischi quotidiani, tra cui rapimenti e stupri (e conseguenti matrimoni forzati), nonché ad aborti spontanei o attacchi di animali selvaggi. Oltre a ciò, questa attività toglie loro tempo prezioso che potrebbero impiegare nell’istruzione, o per occuparsi dei loro figli e impegnarsi in attività produttive.

Nell’ambito del progetto Scuola di Cittadinanza Europea, Amref e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli hanno proposto un percorso tematico ‘Acqua. Risorsa comune, responsabilità di tutti’, che ha come obiettivo quello di fornire spunti e strumenti funzionali a diffondere una conoscenza articolata del tema acqua. Il percorso formativo prevedeva una prima fase in classe, con il supporto di un kit didattico cartaceo e multimediale – che comprende il web-doc a cui Amref ha collaborato insieme a MM (ex Metropolitane Milanesi) -, e una seconda fase laboratoriale presso Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Il laboratorio si terrà oggi presso la Sala della Peruta, a Milano, e coinvolgerà una classe prima superiore di un Liceo Scientifico di Milano.

Amref Health Africa è impegnata ogni giorno, da oltre 60 anni, per garantire l’accesso all’acqua, intesa come chiave per lo sviluppo. Negli ultimi 10 anni oltre 1,5 milioni di persone hanno avuto accesso a fonti idriche sicure grazie ai progetti di Amref.

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