Il neoministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Alberto Bonisoli, sceglie gli scavi di Pompei per la sua prima uscita pubblica e lancia il suo manifesto: “Voglio fare tante assunzioni, assumere professionisti e giovani che sappiamo fare bene il loro mestiere”. “Il lavoro – aggiunge – deve avere la giusta professionalità e deve essere ben distribuito sul territorio. Creare posti di lavoro dove è necessario”.
L’occasione è la presentazione alla stampa del cantiere dei nuovi scavi della ‘Regio V’, un segnale preciso visto che il nuovo titolare del Mibact ha deciso di ripartire proprio da dove aveva lasciato il suo predecessore, Dario Franceschini: il progetto di valorizzazione del sito archeologico. Ed è proprio a Franceschini che il ministro dedica il suo pensiero: “Il mio predecessore è un signore. Apprezzo molto la signorilità di Dario Franceschini: mi ha telefonato 20 minuti dopo che ho ricevuto l’incarico”.
Venerdì a Bonisoli è stata presentata l’ultima scoperta del sito: il ritrovamento di alcune iscrizioni elettorali in perfetto stato di conservazione. Una delle quali legata probabilmente alla famiglia proprietaria della casa delle Nozze d’Argento. Le iscrizioni, presenti sui muri esterni degli edifici e con caratteri neri e rossi, sono dipinte su uno strato bianco di stucco, steso per coprire scritte precedenti. “Il mondo dei Beni ha bisogno di più soldi, investiremo nella cultura” ha assicurato il ministro, confermando anche che “l’attenzione al patrimonio è una delle priorità di questa legislatura. Pompei è un luogo di eccellenza storica e archeologica, ma anche di esemplari capacità di fruizione e valorizzazione che non sono meri strumenti di profitto, ma contribuiscono allo sviluppo dell’occupazione e alla rivalutazione delle numerose professionalità che il nostro Paese esprime”.
Accompagnato nel sito archeologico da direttore del Parcorcheologico, professor Massimo Osanna, e dal direttore Generale del Grande Progetto Pompei, Mauro Cipolletta, Bonisoli ha confessato: “Sono ministro, ma mi piace definirmi un lavoratore della cultura, per l’importanza di favorire l’inserimento di professionisti qualificati e per la necessità di assunzione con contratti ‘seri’, dunque a tempo indeterminato”. Il neoministro ha poi annunciato che nelle prossime settimane visiterà anche le aree del Centro Italia colpite dal terremoto: Andrò nelle Marche, in Abruzzo, Umbria e Lazio, in questi siti che necessitano di attenzione in più e cura particolare, in questo momento che per loro è così complicato”.