E’ stato arrestato ieri pomeriggio M.V.S., romeno del 1971, residente a Trieste, accusato di aver violentato un’amica ospite a casa propria dopo aver versato di nascosto uno psicofarmaco sedativo nella sua bevanda offerta alla donna. A fermarlo gli investigatori della terza sezione reati contro la persona della squadra mobile, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip a seguito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste.
LA DINAMICA – Il fatto risale allo scorso marzo, quando una quarantenne romena, residente a Trieste, si è presentata presso il pronto soccorso locale per riferire di essere stata vittima di una violenza sessuale da parte del connazionale e amico M. V. S. il quale, la sera prima, dopo averle fatto bere un non meglio specificato liquore che le aveva provocato una sensazione di confusione e stordimento, l’aveva convinta a rimanere a dormire presso la propria abitazione dove, nel corso della notte, approfittando del suo stato di incoscienza, aveva abusato sessualmente della donna.
I poliziotti della sezione specializzata per i reati contro la persona e sessuali della squadra mobile, sentita la testimonianza, hanno immediatamente avviato le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, che hanno consentito di dare riscontro a quanto dichiarato dalla donna.
È stato accertato che M.V.S. le aveva fatto assumere, oltre al superalcolico, una consistente quantità di benzodiazepine generandole un forte stato di sonnolenza. Quasi incosciente, nel corso della notte, è stata abusata dall’indagato. Ripresasi, ha chiesto aiuto alla moglie di questi che le ha prestato immediatamente assistenza. Subito dopo, ha fatto ricorso alle cure del pronto soccorso.
Dalle indagini è emerso che anche la consorte aveva più volte subito violenze da parte dell’uomo. Oltre al frequente uso di epiteti umilianti, degradanti e offensivi della dignità della moglie, in alcune occasioni l’indagato l’ha picchiata, provocandole anche tagli e fratture che la donna non ha mai avuto il coraggio di denunciare per timore di subire ulteriori lesioni da parte del convivente.
Il quadro probatorio raccolto ha così consentito al pm titolare del fascicolo di ottenere dal gip di Trieste il provvedimento restrittivo della libertà personale cui si è dato esecuzione nel pomeriggio di ieri traendo in arresto M.V.S. che, dopo le formalità di rito, è stato portato presso la locale casa circondariale.