Da astrofisico a icona della cultura di massa. È il curioso percorso di Stephen Hawking che negli anni, grazie al suo lavoro di divulgatore scientifico, è riuscito ad entrare nei cuori anche di chi mai si era avvicinato all’argomento. A contribuire paradossalmente alla notorietà, la malattia da cui era affetto, la Sla: con la sua ironia pungente, Hawking ha fatto un punto di forza della disabilità che lo aveva portato a vivere sulla sedia a rotelle. E così, dopo il successo del suo libro Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, diventato un bestseller, rapidamente, grazie alle apparizioni televisive, Hawking si è trasformato in una star.
La prima esperienza extra curriculare, l’astrofisico la fa, curiosamente, nel mondo del rock. Hawking presta infatti, nel 1994, la sua voce sintetizzata (a causa di una tracheotomia) al brano Keep Talking dei Pink Floyd, contenuto nell’album The Division Bell. Lo scienziato ritorna con la band anche nel 2014, con il brano Talkin’ Hawkin‘, nell’album The Endless River.
Non solo musica ma anche, e soprattutto, tanta tv e tanto cinema. Ad iniziare dalla realizzazione di un programma di Discovery Channel, intitolato L’universo di Stephen Hawking, nel quale l’astrofisico, in tre puntate, affronta un tema sulla nascita dell’universo: il big bang, i buchi neri e la nascita di stelle e pianeti, con filmati realizzati dalla Nasa. Poi, sempre per Discovery per la serie Curiosity, Stephen Hawking’s Grand Design, tratto dal saggio Il grande disegno: il film alterna parti spiegate tramite il suo sintetizzatore vocale e altre in cui il suo testo viene letto dalla voce fuori campo dell’attore Benedict Cumberbatch.
Fra i suoi cammei più divertenti, che hanno contribuito a farlo conoscere alle giovani generazioni, quelli nei Simpson, in Futurama e nei Griffin, oltre alla partecipazione in ben cinque puntate della sitcom The big bang theory. Senza dimenticare, ovviamente, la celebre partita a poker con Einstein, Newton ed il comandante Data in Star Trek: The Next Generation.
Impossibile dimenticare i film ispirati alla sua vita. Due i più celebri da citare. Hawking, del 2004, prodotto dalla Bbc, con protagonista Benedict Cumberbatch nei panni dello scienziato all’inizio della sua carriera. Ma di certo il lavoro più celebre, pluripremiato, è La teoria del tutto del 2014. Ad interpretare Hawking, in un commovente racconto della vita dell’astrofisico, è Eddie Redmayne che, proprio grazie alla performance, vince il premio Oscar e dà il via ad una prolifica carriera cinematografica.