Il Centro Italia, già sconvolto dai terremoti del 24 agosto e del 26 ottobre, torna a tremare. Una nuova potente scossa di magnitudo 5.1 ha colpito in particolare le zone tra L’Aquila e Rieti alle 10.25. L’epicentro, registrato a una profondità di 9 chilometri, è nei pressi di Amatrice, dove è crollato il campanile della chiesa di Sant’Agostino. Un’altra scossa, di magnitudo 3.2, è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia pochi minuti dopo, alle 10.30, seguito da uno sciame di scosse di magnitudo superiore a 2. Poi di nuovo altri due terremoti di forte entità, 5.4 alle 11.14 e 5.3 alle 11.25. La popolazione abruzzese è già fortemente provata a causa dell’ondata di maltempo che ha colpito il Centro Italia. La neve in molti paesi ha provocato l’assenza di elettricità e di acqua, oltre a limitare moltissimo gli spostamenti. In alcuni Comuni, infatti, il manto nevoso ha raggiunto il metro di altezza. La circolazione ferroviaria è stata sospesa su alcune linee per verifiche all’infrastruttura da parte dei tecnici di Rfi: Sulmona – Terni, Sulmona – Avezzano, Orte – Fara Sabina, Civitanova – Albacina,Ascoli – Porto D’Ascoli, Teramo – Giulianova, Orte – Falconara, Attigliano – Viterbo, Terontola – Foligno.
Le scosse sono state avvertite anche a Roma, dove in alcuni istituti gli studenti hanno abbandonato le aule. Ferme le linee A e B della metropolitana per consentire verifiche tecniche.
“E’ stata colpita la stessa zona del 24 agosto, tra Capitignano e Montereale”, ha spiegato il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, “stiamo facendo verifiche per vedere se, nel corso dell’ultima scossa c’era qualcuno che stava operando, anche se le condizioni meteo lo rendono difficile”. “E’ bene fare queste verifiche in modo puntuale. Queste persone, per la neve e per il freddo, stanno dimostrando una tempra fortissima. Purtroppo questi eventi non sono prevedibili”, ha aggiunto Curcio, spiegando che la Protezione civile aveva già preso contatto con i sindaci della zona.