Sotto gli occhi dell’Ibrahimovic festivaliero, il Milan stecca e rischia di regalare la fuga all’Inter. I rossoneri non vanno oltre il pareggio (1-1) a San Siro, fermati da una coriacea Udinese e compiono un deciso passo indietro dopo la brillante prestazione di Roma. La squadra di Pioli rischia il clamoroso ko: a salvarla, al settimo minuto di recupero, è Kessié che trasforma il rigore concesso per una follia di Stryger Larsen. Gotti, impeccabile nella preparazione tattica del match, dopo il vantaggio siglato da Becao con la complicità di Donnarumma già pregustava il colpo da tre punti. E ora Conte, vincendo domani sera a Parma, può volare a +6. Mentre Pioli ora deve stare attento anche alle spalle: Juventus e Atalanta sono a -4.
Privo in campo di Ibrahimovic, che da Sanremo è tornato a San Siro per stare vicino alla squadra, e di Calhanoglu, Pioli si affida a Leao terminale offensivo supportato alle spalle dal trio Castillejo-Diaz-Rebic. Tonali affianca in mezzo al campo Kessié. In difesa Romagnoli torna al fianco di Kjaer, a destra Kalulu. Nelle file friulane unica punta Nestorovski con Pereyra a supporto. Primo tempo avarissimo di emozioni. Il primo spunto dei rosoneri lo crea Diaz, che fa tutto da solo e arriva alla conclusione dai venti metri: nessun problema per Musso. La squadra di Pioli, come da canovaccio, tiene il pallone e cerca il varco: la difesa friulana fa valere fisico e organizzazione e rende vita durissima alle iniziative dei rossoneri. Sul finire del tempo, ecco il primo vero pericolo portato dal Diavolo: Castillejo spaventa la difesa ospite andando in slalom tra Nuyintck e Bonifazi, entra in area e con il destro impegna Musso, che salva di piede.
Il Milan si ripresenta dopo l’intervallo con Meité al posto di Tonali. E i rossoneri rischiano subito grosso: un retropassaggio errato innesca Pereyra, che supera Donnarumma e serve Nestorvski: sul colpo di testa, intervento provvidenziale di Romagnoli sulla linea. Poi tocca a Musso mettersi in evidenza, opponendosi a una conclusione di Meité, su scarico di Diaz e poi a un colpo di testa ravvicinato di Kessié su corner. Gotti cala la carta Llorente, dentro al posto di Makengo. Pioli opta per il doppio cambio: Calabria e Hauge al posto di Kalulu e Diaz. Il Milan suda freddo per un’altra leggerezza di Theo Hernandez, non impeccabile su un cross di Pereyra: alle sue spalle c’è De Paul che tenta il destro che però trova solo l’esterno della rete. Ma è questione di minuti per il vantaggio dell’Udinese, che ringrazia un erroraccio di Donnarumma. L’incornata di Becao sugli sviluppi di un corner è innocuo, ma il portiere, ingannato da un movimento di Nestorovski, manca incredibilmente l’intervento (68′).
Per raddrizzare la situazione Pioli si affida a Saelemaekers e richiama Castillejo. Milan che si butta in avanti, Calabria cerca la testa di Leao che però colpisce debolmente. L’Udinese prova a stringere i denti e chiude in dieci uomini: sfortunatissimo Samir che rileva Pereyra, out per crampi, ma si ferma subito per un problema muscolare. Becao tiene a galla i friulani murando per due volte i tentativi di Calabria, Theo Hernandez è impeciso con il mancino. In pieno recupero, quando ormai Gotti fiuta il colpaccio, è un rigore a salvare il Diavolo dalla disfatta. Gentile regalo di Stryger Larsen, che salta in area con il braccio larghissimo. Dagli undici metri, Kessié non sbaglia e Pioli può tirare un sospiro di sollievo. Ma che fatica.