Finisce in parità, con un gol per parte, proprio come era successo all’andata, il 123imo derby della Lanterna. Il Genoa, reduce dal ko contro l’Inter, riprende il suo cammino positivo con Ballardini. La Samp, che veniva da due sconfitte di fila con Lazio e Atalanta, ferma la lieve flessione. Un pari che può star bene ad entrambe le squadre al termine di una gara fatta di lotta in cui le due formazioni hanno dato tutto ciò che avevano. Qualche rammarico in più per il Genoa che era passato in vantaggio al 53’ con Zappacosta, ma si è vista raggiungere al 77’ da Tonelli. La gara è molto accesa sin dalle prime battute. Samp pericolosa dopo nemmeno un giro di lancetta con Augello che ruba palla a Goldaniga ma viene fermato da Perin in angolo. Ranieri schiera i suoi con un 3-4-1-2 e la sfida tra gli esterni a tutta fascia è uno dei temi della partita. Il Genoa si propone con Zappacosta, i doriani con un Candreva particolarmente in vena. I ritmi sono altissimi: le azioni pericolose arrivano da una parte e dall’altra con continue verticalizzazioni. Al quarto d’ora Samp pericolosa in contropiede: Verre allarga per Keita ma l’attaccante non chiude il triangolo e fa sfumare il pericoloso tre contro due. La risposta del Genoa è affidata a Destro che deposita in rete un pallone perso da Audero, ma la rete viene annullata per la spinta dello stesso attaccante su Bereszynki che ha causato la caduta dell’estremo difensore doriano. La squadra di Ballardini alza i ritmi e si propone pericolosamente tre volte in cinque minuti. Prima Shomurodov ci prova di testa senza inquadrare la porta. Poi Goldaniga conclude sul muro della difesa avversaria la azione iniziata da Shomurodov. Infine tocca a Zajc che sfida Audero con un tiro dal limite, ma il portiere è attento. Il centrocampista sloveno sfiora il gol alla mezz’ora: un cross sbagliato prende una traiettoria insidiosissima che va sbattere sull’incrocio dei pali. I ritmi frenetici della prima fase si abbassano un po’. Nel finale si rivede la Sampdoria. Quagliarella si fa notare con un mancino dall’interno dell’area che viene deviato in angolo.
Dopo aver speso tanto nella prima frazione, nel secondo tempo inizia un’altra partita. Le due squadre preferiscono studiarsi e fanno più attenzione a coprirsi che a verticalizzare. La prima azione pericolosa arriva al 52’ e porta la firma di Quagliarella che ci prova da posizione defilata ma non trova la porta. Un minuto dopo ecco il gol che sblocca la partita: lancio illuminante di Strootman per Zappacosta che salta Candreva e Tonelli e in area batte Audero. Ranieri capisce che qualcosa non va e torna al 4-4-2 inserendo Jankto per un impalpabile Verre. Il cambio funziona e i doriani tornano ad essere pericolosi. Sulla conclusione di Adrien Silva deve immolarsi Criscito per evitare che la violenta conclusione finisca in rete. Candreva ci prova da lontano, Keita devia all’ultimo la conclusione e ci vuole il miglior Perin per salvare i suoi. Ranieri si gioca anche la carta Gabbiadini, mentre Ballardini sceglie Pandev per uno stanco e generoso Destro. La svolta, però, arriva da un difensore. Calcio d’angolo battuto da Candreva sulla testa di Tonelli che stacca solissimo in area e trova il gol del pareggio. Ranieri inserisce anche Ramirez, mentre il Genoa risponde con l’ingresso di Cassata e Pjaca. Propio quest’ultimo si fa subito notare con una conclusione di destro dal vertice mancino dell’area che finisce sul fondo. Il Genoa prova nei minuti di recupero a ritornare avanti ma l’uscita di Audero sul cross di Zappacosta è provvidenziale per anticipare Goldaniga. È l’ultimo brivido, dopo tre minuti di recupero Pairetto fischia la fine.
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