L’Italia è “una superpotenza dell’economia circolare. Siamo campioni di riciclo in Ue”. E’ questo quello che tiene insieme le 100 storie italiane presentate dal presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci e dall’amministratore delegato Enel Francesco Starace per offrire una ricostruzione e una descrizione di casi di economia circolare, ritenuti particolarmente significativi in termini di solidità e originalità delle soluzioni adottate. Le 100 storie di economia circolare made in Italy che guardano alla qualità e all’innovazione, dall’agroalimentare alla moda, dagli imballaggi alla meccanica, dal legno arredo all’edilizia, alla finanza, fino all’elettronica e alla chimica. L’Italia – viene raccontato – è “una superpotenza nell’economia circolare e ha la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti: il 79,4%, oltre 30 punti in più rispetto alla media europea che è del 49%. Il recupero di materia nei cicli produttivi permette un risparmio annuo pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di CO2. “L’Italia può dare un contributo importante alla sfida della crisi climatica – osserva Realacci – in tanti settori è già protagonista, a partire dall’economia circolare. La carenza di materie prime ci ha spinto ad utilizzare quella fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana. Abbiamo così costruito un sistema più efficiente: i rottami di Brescia, gli stracci di Prato, le cartiere della Lucchesia non sono figli di un decreto ma sono la risposta ad una necessità”.
Le 100 realtà di questo dossier – rileva Realacci – “spiegano perché, come è scritto nel manifesto di Assisi, ‘affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro’”. I rifiuti avviati a riciclo, pari a 117 milioni di tonnellate, trovano impiego come materiale nell’edilizia e nelle infrastrutture (50% pari a 59 milioni di tonnellate) e nell’industria manifatturiera (33% pari a 39 milioni di tonnellate). Grazie a questo processo, l’industria italiana raggiunge un tasso di circolarità pari al 50%. Inoltre, con 270,5 tonnellate di materiali utilizzati per milione di euro prodotto, dato quasi dimezzato rispetto a 10 anni fa e molto inferiore rispetto a quello della Germania (333,9), siamo il più efficiente tra i grandi Paesi dell’Unione europea nel consumo di materia. Le cento realtà raccolte – viene spiegato – raccontano un made in Italy che guarda alla qualità e all’innovazione in chiave circolare. La ricerca dell’efficienza materica ed energetica accomuna la gran parte delle imprese censite. L’innovazione risale sin dalle fasi di progettazione, con approcci di eco-design volti ad estendere la vita utile dei prodotti, guardando a nuovi modelli di consumo.
Tra gli esempi i pannelli ecologici realizzati al 100% con legno post consumo (Gruppo Saviola), gli elementi di arredo realizzati con materiali post consumo o riciclabili e progettati per essere facilmente disassemblabili a fine vita (Arper), i siti e-commerce specializzati nel noleggio di abiti, scarpe e accessori (DressYouCan), le piattaforme digitali dedicate alla condivisione dei materiali, dei macchinari e delle attrezzature edili (Edilmag), le tecnologie innovative per il riciclo meccanico e chimico dei rifiuti (NextChem), le società non profit dedicate allo sviluppo di progetti, strategie e impegnate nella divulgazione di conoscenze sul tema dell’economia circolare (Tondo). “L’applicazione dei principi dell’economia circolare – afferma l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace – lega diverse filiere in un processo di simbiosi industriale, dove lo scarto di un’impresa, o di un comparto, diventa materia prima per un’altra; un approccio decisivo per affrontare la crisi climatica e che al tempo stesso aumenta la competitività, generando opportunità commerciali ed economiche oltre che benefici ambientali e sociali”. “Insieme con la Fondazione Symbola – osserva Starace – prosegue il racconto di eccellenze made in Italy composto da imprese, centri di ricerca, realtà del mondo associativo che quotidianamente lavorano per ridurre nei processi produttivi rifiuti e inquinamento, ricercano e progettano prodotti duraturi, riutilizzabili, riparabili o riciclabili, cercando una nuova sintesi tra bellezza e sostenibilità”.