Vigilia di derby per l’Inter, che domani sera affronterà il Milan con il favore del pubblico in un San Siro tutto esaurito nel posticipo della 23^ giornata di Serie A. “Il derby nasconde sempre delle insidie a cui bisognerà fare grande attenzione. Noi abbiamo da fare il nostro percorso, crescere di partita in partita e guardare a noi stessi. L’importante è continuare a costruire, con la giusta umiltà e intensità. I derby sono sempre gare molto sentite, quello di Milano è importante ma dovremo concentrarci sulla partita e sui punti: vincere significa fare 3 punti. Iniziamo una serie di gare importanti che ci diranno molto di più sul nostro percorso”, ha dichiarato il tecnico dell’Inter, Antonio Conte, nella conferenza stampa.
Conte si è soffermato sugli avversari di domani sera. “Il Milan vale molto di più dei punti in classifica. Hanno preso un campione come Ibra, che ha portato esperienza, fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Ogni partita mi provoca emozioni forti. Noi siamo focalizzati sul fatto che dobbiamo fare tre punti. Poi, essendo una stracittadina, è una difficoltà in più, perché tutti vogliono primeggiare. Ma è stato così anche a Torino e a Londra”.
Tornando al Milan e alle differenze con la sua Inter, Conte ha spiegato: “Noi siamo una squadra, non ci affidiamo al singolo. Sarà una partita difficile, perché affrontiamo un’ottima squadra. È giusto che nelle partite importanti ci siano tutti i migliori, perchè ne usufruisce lo spettacolo. Ed è così per Ibra, che è un campione. Anche per lui sarà una partita emozionante, avendo giocato sia nell’Inter che nel Milan”.
Conte ha parlato poi dell’adattamento di Eriksen al calcio italiano. “Siamo contenti di lui, lo metteremo nelle condizioni di giocare al meglio. Arriva in un mondo nuovo, qui c’è molto più tatticismo. È giusto che abbia il suo tempo per entrare nella nostra idea di gioco. Ma lui è intelligente, capisce il calcio e ci darà una mano”, ha detto il tecnico nerazzurro. “In Inghilterra ci sono i migliori giocatori e quelli che sono arrivati possono darci una grande mano”, ha aggiunto, con riferimento a Eriksen, Young e Moses, ultimi arrivati a gennaio dopo Sanchez e Lukaku in estate. Infine una riflessione su Handanovic: “Ci sarà un referto, non mi piace parlarne”.