Almeno 481 persone, tra cui 64 bambini e 35 donne, sono state uccise dalle forze di sicurezza iraniane durante le proteste e almeno 109 manifestanti sono attualmente a rischio di esecuzione, accuse o condanne di pena di morte. È quanto emerge da un rapporto della ong Iran Human Rights.
1. At least 481 people including 64 children and 35 women, have been killed by security forces and at least 109 protesters are at risk of execution, death penalty charges or sentences in #Iran.#StopExecutionsInIran #IranRevolution https://t.co/PuiDxVOpbg pic.twitter.com/3Ch4BMl842
— Iran Human Rights (IHR NGO) (@IHRights) January 9, 2023
Nella giornata di ieri, il calciatore iraniano Amir Nasr Azadani è stato condannato a 26 anni di carcere. L’uomo era stato arrestato lo scorso novembre per aver preso parte alle proteste nella città di Isfahan dove, secondo la magistratura di Teheran, erano rimasti uccisi tre membri delle forze dell’ordine. Nell’ambito dello stesso procedimento tre persone sono state condannate a morte tra cui Saleh Mirhashmi, un campione di karate.
Anche Papa Francesco, in un passaggio del suo discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ha detto no alla pena di morte comminata “in questi giorni in Iran, in seguito alle recenti manifestazioni, che chiedono maggiore rispetto per la dignità delle donne”. Per Francesco è inoltre “inaccettabile che parte della popolazione possa essere esclusa dall’educazione, come sta accadendo alle donne afgane”.