Sono tra i (pochi) indiziati che possono rendere la vita difficile a Miami da qui alla fine della stagione; hanno materiale umano e tecnico di prima grandezza. Eppure fino a oggi i Chicago Bulls non sono riusciti a dimostrare di poter davvero puntare a una stagione di alto livello e nonostante la loro ultima partita li abbia visti in netta crescita rispetto agli standard espressi fin qui, i giocatori di Tom Thibodeau sono i primi ad ammettere che di lavoro da fare ce n’è ancora parecchio.
Chicago ha sofferto la sua partenza peggiore degli ultimi cinque anni (tre sconfitte in cinque gare) ma il 97-73 inflitto ai Jazz venerdì sera fa ben sperare soprattutto per la convincente prestazione di Luol Deng che ha sfiorato la sua prima tripla doppia in assoluto (19 punti, 11 assist e 9 rimbalzi): l’avversario di turno sono i Cleveland Cavaliers.
Thibodeau non si nasconde “Ci sono ancora un sacco di problemi irrisolti e di domande non risposte – dice il coach dei Bulls – ma ci lavoriamo ogni giorno in spogliatoio, mettendoci sotto pressione e cercando di migliorarci. L’unico modo per migliorare è farsi domande, provare a darsi delle risposte e lavorare duro”. E in questi due giorni di parziale riposo i Bulls hanno avuto il tempo di tornare a casa ed effettuare allenamenti mirati per la prossima sfida.
Se Rose (nella foto in azione contro gli Utah Jazz) fatica a trovare il suo ritmo, con una percentuale davvero mediocre al tiro (25.4%) e una vena realizzativa di scarso spessore, il gioiello di Cleveland Kyrie Irving sta crescendo di partita in partita: sabato il suo contributo nella vittoria al secondo tempo supplementare per 127-125 contro Philadelphia è stato fondamentale… 39 punti, 12 assist e una gara difensiva di grandissimo spessore. Suo anche il canestro decisivo, un layup a 0.6 secondi dal termine che ha allontanato quella che sarebbe stata la terza sconfitta consecutiva. Per Irving, spesso assente contro i Bulls a causa di infortuni che lo hanno tolto dal roster titolare, il match offre due motivazioni in più: quando lui c’era i Cavs hanno sempre perso. Ma questa è la prima volta che può giocare contro Rose, un giocatore altrettanto incisivo e simbolico, due ‘first pick’ che a oggi sono una risorsa preziosa sia per Chicago che per Cleveland. Due che a oggi si sono sempre sfiorati e mai affrontati sul campo.
Due squadre che viaggiano su binari diversi e verso destinazioni diverse: ma i Bulls, di certo, fino a questo momento non sono andati al meglio delle loro condizioni. E Cleveland sta dimostrando di poter essere qualcosa di più di una squadra capace di vincere sempre in casa e perdere sempre fuori, cosa che è puntualmente accaduta nelle sette partite giocate fin qui. Esattamente la stessa cosa che è capitata a Chicago.
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