Passare per favorita in questo mondiale potrebbe anche non essere una buona idea considerando il fatto che spesso le squadre favorite dal pronostico hanno fatto una brutta fine (vedo l’Olanda all’ultimo Europeo). E poi la spedizione in Brasile non è nata sotto la stella migliore considerando l’infortunio di Montolivo e la sua sostituzione forzata con Verratti che ha portato Prandelli a decidere di rinunciare a Destro e a Giuseppe Rossi.
Scelte forzate ma ragionate in un girone dove può davvero accadere di tutto considerando il fatto che l’Italia è reduce da un’ottima fase di qualificazione e da una discreta Confederations Cup che ha visto gli azzurri terzi alle spalle di Brasile e Spagna.
Il buon senso, toccando legno, dice che Italia e Uruguay hanno le caratteristiche, l’esperienza e la struttura per chiudere il girone con una qualificazione. Anche se i sudamericani, che hanno un attacco letale, non vantano una difesa blindata: ben 25 i gol subiti nelle qualificazioni sudamericane. Davvero troppi.
L’Inghilterra è la variabile più difficile da interpretare: la squadra di Hodgson non ha certo destato una grande impressione nelle ultime gare, ma ha tanta scelta e tanti talenti, dal consolidato Wayne Rooney ai più giovani dei leoni. Il Costa Rica è già contento di esserci e di poter mettere in mostra un po’ dei suoi talenti come Bryan Ruiz e Alvario Soboro. Lotta a tre per due posti: e Italia-Inghilterra, vale a dire l’esordio azzurro, potrebbe già essere la gara decisiva.
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