La Francia si ferma. Da oggi scattano le misure annunciate ieri sera dal presidente Emmanuel Macron, null’altro che le medesime restrizioni varate prima dall’Italia e poi dalla Spagna sul divieto di circolazione. La Francia si blinda nel confinement per evitare che il contagio si allarghi a macchia d’olio, dopo che ieri sono stati registrati 1200 casi in più di contagio e 21 morti in 24 ore. A Parigi si registrano le stesse scene di Milano della settimana scorsa, quando migliaia di persone hanno affollato le stazioni del capoluogo lombardo per tornare a casa, principalmente al Sud. I paesi limitrofi hanno bloccato le frontiere, Germania inclusa. Passa solo chi ha gravi e comprovati motivi per varcare il confine.
Secondo quando riportano i media francesi, la stazione più ‘ingolfata’ sarebbe quella di Montparnasse, nonostante la ministra Elisabeth Borne abbia invitato tutti a non accalcarsi nelle stazioni con l’intento di abbandonare la capitale. La psicosi da contagio, del resto, sta coinvolgendo anche i più ‘freddi’ dopo che Macron ha paragonato il covid19 a una guerra: “Il nemico c’è anche se si tratta di una guerra sanitaria”, le parole scioccanti del presidente francese rivolte alla nazione. “Per almeno 15 giorni i nostri spostamenti saranno fortemente ridotti”. 100 mila gendarmi per le strade dedicati a severi controlli. Assembramenti e riunioni familiari e amici non saranno più permessi. Ovunque nel territorio francese, bisogna ridurre i contatti”, il diktat. Proprio per effetto di queste limitazioni, nella notte e nella mattinata di oggi centinaia di persone hanno affollato le stazioni ferroviarie di Parigi per evitare la quarantena in città. Già da domenica sera il governo ha deciso di ridurre drasticamente e gradualmente i trasporti a lunga distanza, al fine di limitare la diffusione del virus, con il traffico ferroviario dimezzato e “pochi voli internazionali”. Stamattina, l’esecutivo ha annunciato che la frequenza dei treni sarà ulteriormente ridotta nei prossimi giorni.