“Su Autostrade c’é un balletto squallido e vergognoso sulla pelle dei genovesi e anche sui morti del Ponte Morandi” arringa cronisti e sostenitori il Matteo Salvini durante un sit in davanti Palazzo Chigi con i parlamentari liguri del Carroccio. “Facciano, facciano, se il Pd vuole prorogare e i 5S vogliono revocare l’importante é che agiscano perché stanno bloccando opere pubbliche in tutta Italia, stanno bloccando decine di miliardi di euro, stanno rallentando la vita di tutto il Paese”. E’ lo sblocco ai cantieri il leit mtiv del Leader della Lega: “Quindi se ci sono gli estremi legeali revochino, se non ci sono proroghino, ma il governo é fermo, litigioso e confuso anche su questo, non possiamo permettercelo. Siamo qui a chiedere a nome di milioni di lavoratori italiani, non solo in Liguria ma pensiamo alle code nelle Marche, Lazio e Calabria, di sbloccare cantieri, riaprire cantieri, togliere quello che sta bloccando sequestrando, angosciando milioni di lavoratori”
Sul pasticcio autostrade rincara la dose il Governatore ligure Toti: “Presenteremo al tribunale civile di Genova una richiesta danni, immagino sabato o lunedì. Ne abbiamo già parlato col nostro consulente, il professor Cuocolo, e col nostro ufficio legale. Sarà una richiesta formale di risarcimento che cercheremo di quantificare attraverso adeguate perizie. Ma saremo in buona compagnia: hanno già annunciato class action gli albergatori, i trasportatori, i terminalisti del porto e così via”. Non le manda a dire il governatore della Liguria, Giovanni Toti, in un’intervista a ‘Il Sole 24 Ore’, a proposito del caos autostrade nella regione che amministra. “Sette giorni fa – sottolinea il presidente – abbiamo anche inviato una lettera chiedendo al Mit di sederci a un tavolo, nell’arco di una settimana, per arrivare a una bonaria liquidazione del danno da versare alle popolazioni liguri e alle imprese. La settimana scade venerdì 10 luglio e non ho notizie da parte di nessuno. Anzi, per la verità, ne ho da parte di Autostrade che, nella persona dell’ad Tomasi, ha risposto di essere disposta a rivedere il piano, ma a patto che la revisione sia concordata col concedente. Altrimenti non ha facoltà di cambiarlo in modo unilaterale. Il ministero, invece, non ci ha mai risposto, né sul tema del piano, né per quanto attiene al danno procurato”.