Una vittoria che vale il sorpasso per il secondo posto e che, probabilmente, aumenta i rimpianti per una volata scudetto da cui l’Inter è uscita di scena troppo presto. A Genova fa festa la squadra di Antonio Conte, che ritrova la LuLa (anche se Lautaro stecca ancora) e fa le prove generali in vista della sfida con il Getafe in Europa League. I nerazzurri, trascinati da Lukaku, autore di una doppietta, piegano il Genoa con un tris, in una partita che non è mai stata in discussione. Il Grifone è sceso in campo troppo rinunciatario e non è riuscito a cambiare marcia nella ripresa, una volta che si è ritrovato a inseguire. Adesso Nicola è costretto a fare il ‘tifo’ per il Bologna, impegnato domenica contro il Lecce, per evitare che la lotta per la salvezza si riaccenda selvaggiamente in vista delle ultime due giornate.
Conte conferma Eriksen trequartista e schiera nuovamente in attacco la coppia d’attacco titolare Lautaro Martinez-Lukaku. In difesa l’assenza per infortunio di de Vrij spiana la strada all’impiego di Ranocchia, affiancato da Skriniar e Godin. In mezzo al campo manca Barella per squalifica: accanto a Brozovic c’è Gagliardini. Tra i liguri Nicola lancia il baby Rovella sulla linea mediana e fa rifiatare il grande ex Pandev: davanti agiscono Pinamonti e Favilli. In difesa Zapata vince il ballottaggio con Masiello. Il primo sussulto è di Pinamonti, che spedisce a lato di testa un cross tagliato di Criscito, ma a poco a poco l’Inter viene fuori complice un Grifone troppo dormiente: Eriksen calcia debolmente, mentre il diagonale di Brozovic è troppo angolato e finisce a lato. Tocca così a Lukaku risolvere ancora una volta i problemi di Handanovic e compagni: poco dopo la mezzora è suo il colo di testa su invito di Biraghi che sblocca il match e mette la gara in discesa.
Il Genoa è reduce da due ‘maratone’ contro Lecce e Sampdoria. Entrambe vittoriose, ma entrambe molto dispendiose a livello di energie fisiche e mentali. A parte una punizione di Jagiello sul finire nel primo tempo infatti i padroni di casa non riescono a impensierire la retroguardia avversaria. L’Inter non affonda il colpo, sorniona, aspettando il momento propizio per chiudere la partita. Sono i cambi a dare l’ultima scossa alla gara: Moses si libera di Criscito e tocca per Sanchez che di piatto va a segno e conferma l’ottimo momento di forma. In pieno recupero, infine, Lukaku mette la ciliegina sulla sua splendida prestazione: affondo in solitaria in contropiede, doppio passo, sterzata e diagonale vincente. Chapeau. Dopo due pareggi, l’Inter torna a correre. Per il secondo posto e, ormai, per l’Europa League.