Dal primo marzo Basilicata e Molise in zona rossa, Lombardia, Piemonte e Marche arancioni. Liguria di nuovo fascia gialla. A determinare da lunedì gli spostamenti di colore delle sei Regioni sono i dati emersi dal monitoraggio della Cabina di Regia dell’Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute. L’epidemia, spiegano, “dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale”. Il virus, alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, ha ripreso a correre confermando per la quarta settimana consecutiva “un peggioramento nel livello generale del rischio”. Il trend per chi analizza i dati è chiaro e, anche se l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabile rispetto alla settimana precedente (0,99), c’è la necessità di “ulteriori urgenti misure di mitigazione” sul territorio nazionale e “puntuali interventi di contenimento” nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari.
Un altro elemento che desta preoccupazione è l’età mediana dei casi diagnosticati che è diminuita a 44 anni. Dato che potrebbe essere legato ai primi effetti delle vaccinazioni negli anziani (c’è una diminuzione dei casi sopra gli 80 anni), ma anche associato ai focolai registrati nelle scuole. Tra qualche giorno il Comitato tecnico scientifico darà un parere sui contagi negli istituti, ma alcuni presidenti di Regione si sono già portati avanti per correre ai ripari disponendo lo stop alla didattica in presenza. Scelta “dolorosa” ammette il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, ma in presenza di focolai e varianti “dobbiamo essere pragmatici”. Ecco quindi che in Campania Vincenzo De Luca ha annunciato la chiusura di “tutte le scuole” da lunedì; il governatore Francesco Acquaroli ha firmato un’ordinanza che prevede da domani, e fino al 5 marzo (giorno di scadenza dell’attuale Dpcm), dad in tutte le scuole superiori delle Marche e anche nelle seconde e terze classi delle medie delle province di Ancona e Macerata; in Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha istituito la zona ‘arancione scuro’ nella Città Metropolitana di Bologna.
L’indicazione della Cabina di regia d’altronde è di innalzare il livello di guardia “per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”. Non solo, è fondamentale anche che “la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”. Lo consigliano i numeri legati al Covid, col bollettino che registra 20.499 nuovi casi e 253 morti. E poi il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale che continua ad essere alto (24%), e non troppo distante dalla soglia critica del 30%.