Si apre il sipario del teatro Flaiano e sul palco compare un Beppe Grillo in camicione nero e mascherina scura per dormire, disteso su di un letto di ferro. Il suo Insomnia comincia con le classiche battute sulla sua insonnia e sulla gastrite. “Questo non è uno spettacolo normale, sono io che elucubro, non dormo e questo è un problema per me che ha causato molti problemi anche agli altri. Ringrazio Vespa e i suoi due libri sotto il cuscino che mi hanno fatto dormire”.
In una Roma con l’ordine pubblico sull’attenti per l’incontro di Europa League Lazio-Vitesse, Grillo debutta con il suo spettacolo in un teatro Flaiano blindato per la protesta dei movimenti per la casa. I manifestanti hanno presidiato via del Gesù e le vie limitrofe per diverse ore nel pomeriggio, mostrando uno striscione indirizzato contro il garante del M5S, arrivato ieri nella capitale in vista dello show di questa sera. Un drappello di manifestanti si è poi spostato sotto l’hotel Forum dove di solito soggiorna Grillo e ha ingaggiato un dibattito con il Cinquestelle. “Sbagliano obiettivo, la situazione di Roma è che non c’è un database, non si capisce chi c’è dentro, c’è gente che ha nove case, macchine, residenze fuori. E’ chiaro che ci sono delle vittime”, si sfoga il fondatore del Movimento, prima di entrare in teatro. A chi gli chiede se Virginia Raggi risolverà il problema risponde: “Se venisse giù Gesù Cristo…”. Insomma, Grillo è costretto dalla realtà a fare il politico proprio quando ha deciso di tornare comico. “Non c’è possibilità, se non date un po’ di tempo e soprattutto se l’informazione non viene incontro alla capitale”, spiega.
Una volta in teatro, a porte ancora chiuse, Grillo si intrattiene con gli attivisti e quanti hanno acquistato il Melatonina Package, il biglietto da cento euro che dà diritto di partecipare a un aperitivo con il garante del Movimento 5 Stelle. Con loro avrebbe parlato di religione, ambiente, politica, sottolineando che nella prossima tornata elettorale non saranno ripetuti errori del passato per la selezione dei futuri parlamentari. Sul palco Grillo parla di sé, della sua storia, della madre sposa a sedici anni e dei ‘pizzini’ lasciati dal padre quando faceva tardi, dell’amico killer Donato Bilancia e di Fabrizio De Andrè, dei sei figli e del fatto che dorme separato da anni a causa della sua insonnia. Non manca la politica nello spettacolo di Grillo. “Renzi mente, invece il Trufolo ti vende mondi: ci mette le cifre, il 18% diventa 36,5%, tutte cose che servono a imbastire la balla e renderla più credibile”, dice senza citare Silvio Berlusconi. “Il nostro Movimento è un’arca di Noè – scherza – in cui abbiamo imbarcato una serie di sfigati, di disadattati”. “Mi sono trovato a fare il leader – continua il monologo -, io che scappavo alla parola leader. Ma io… scherzavo”. Quindi, rivolgendosi ad Alessandro Di Battista in seconda fila, fresco di rinuncia alla ricandidatura, gli fa: “Dibba, Dibba hai fatto gesto meraviglioso, maledetto!”. Poi arrivano gli anni della tv e del successo quindi della censura, quasi un diario autobiografico parallelo a quello di Di Battista, uscito nelle librerie oggi (‘Meglio liberi. Lettera a mio figlio sul coraggio di cambiare’). E spetta al deputato Cinquestelle dare la stoccata finale agli avversari politici: “Tutti parlano del ritorno di Berlusconi ma ha il 13 per cento. L’unico avversario del M5S è l’astensionismo. Renzi? Di lui non voglio più parlare, è bollito”.