Era il 28 settembre 1991 quando a Misterbianco (Catania), il consigliere comunale Paolo Arena, esponente di spicco della Democrazia Cristiana etnea, veniva assassinato con colpi di fucile esplosi da distanza ravvicinata. Ora, quasi 30 anni dopo, sarebbero emersi elementi di prova sulla responsabilità di alcuni esponenti del sodalizio criminale dei Tuppi.
Dalle prime ore del mattino, su delega della Procura Distrettuale, circa 200 carabinieri del comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati, nelle province di Catania e Reggio Calabria, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 26 persone, affiliate al sodalizio criminale denominato dei Tuppi, operante nel territorio dei Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, attualmente confederato alla famiglia mafiosa dei Mazzei, storicamente affiliata a Cosa Nostra, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione in concorso, furto, ricettazione e riciclaggio in concorso, detenzione e porto illegale di arma clandestina, trasferimento fraudolento di valori e corruzione, con l’aggravante del metodo mafioso.
Le indagini, inoltre, hanno consentito di fare luce su uno degli omicidi risalenti alla guerra di mafia che – negli anni 80 e 90 – ha visto contrapposti lo stesso gruppo dei Tuppi con il gruppo del ‘Malpassotu’.nL’ordinanza ha anche disposto il sequestro di conti correnti, beni immobili e attività commerciali per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro.