Le ultime due vittorie consecutive hanno sicuramente rinforzato lo status del Manchester United che dopo una lunga navigazione non proprio entusiasmante sembra vedere la luce in fondo al tunnel: la partita in casa dello Stoke City, su un campo come il Britannia, sempre insidioso per chiunque anche se nelle ultime settimane l’imbattibilità interna dello Stoke è caduta, può essere molto importante per definire quelle che sono le ambizioni della squadra di David Moyes, ancora in linea per puntare a una posizione europea.
L’arrivo di Juan Mata ha comunicato forte e chiaro il messaggio che la stagione non è conclusa e che le ambizioni ci sono e devono essere evidenti anche sul campo. Il quarto posto resta l’obiettivo minio per la squadra che probabilmente al Britannia Stadium farà giocare per la prima volta dal primo minuto, insieme sia Mata che Wayne Rooney e Robin van Persie.
Il manager dello Stoke, una grande leggenda dell’Old Trafford come Mark Hughes, sta cominciando a vedere le streghe: la squadra segna poco, e spesso segna gol ininfluenti. La vittoria manca da sei partite e il calendario è tutt’altro che comodo.
Nello United l’esordio di Mata nel 2-0 contro il Cardiff di metà settimana fa ben sperare: lo spagnolo si è mosso bene soprattutto nelle sue interazioni con Van Persie. In prossimità di un salto in prima squadra c’è anche il sempre più promettente Adnan Januzaj
I Potters, sei partite senza vittorie a parte (quattro le sconfitte consecutive), non segnano da tre gare: Crouch dovrebbe essere supportato da Guidetti e Odemwingie in una formazione quanto meno propositiva dopo la sconfitta subita con il Sunderland in settimana. Temutissimo dai Potters è
Robin van Persie (nella foto principale dopo un gol all’Arsenal, sua ex squadra) che in otto partite di Premier League ha segnato nove volte allo Stoke City.
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