Mentre si infuoca il confronto fra Open Arms, l’ong sostenuta anche dalla stella Nba Marc Gasol, e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ci sono ancora morti nel Mediterraneo, al largo di Cipro, mentre un’altra nave con migranti a bordo bloccata di fronte alla Tunisia. Succede nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita in Azerbaigian, invia un altro richiamo sottolineando che “l’accoglienza, la generosità e il confronto tra donne e uomini di culture, etnie e confessioni diverse costituiscono valori irrinunciabili“. Dal canto suo, il premier Giuseppe Conte ribadisce la “linea ben chiara” del Governo e scandisce: “La nostra umanità l’abbiamo assicurata sempre. In qualsiasi situazione di emergenza le nostro motovedette sono partite per portare soccorso e prelevare donne, bambini e sofferenti portandoli subito in Italia”.
Andiamo con ordine. Un’imbarcazione che trasportava migranti è affondata al largo del nord di Cipro e il bilancio è di almeno 19 morti. Una delle persone gravemente ferite – riportano i media turchi – è stata portata in elicottero sull’isola. Fra 25 e 30 i dispersi, ricerche in corso. In viaggio c’erano circa 150 persone e oltre 100 sono state salvate in un’operazione congiunta di autorità turco-cipriote. Il naufragio è avvenuto al largo del villaggio di Yeni Erenkoy, nella parte turca dell’isola di Cipro. E non solo. Quaranta migranti che si trovano a bordo dalla nave Sarost 5, bloccati al largo della Tunisia dopo nove giorni in mare, sarebbero stati intercettati e salvati nelle acque internazionali, in zona Sar (Search and rescue) maltese, e poi trasferiti in modo “illegale” nelle acque territoriali tunisine. L’organizzazione internazionale WatchTheMed Alarm Phone fa sapere che “Malta e Italia hanno negato alla nave il permesso di sbarcare nei porti italiani e maltesi”.
Intanto, si riscalda ulteriormente il clima fra Proactiva Open Arms e Salvini. “Abbiamo deciso di dirigere la nostra nave verso le coste spagnole”, è l’annuncio dell’ong iberica che ha chiesto al centro di coordinamento della guardia costiera in Spagna di assumere il controllo dell’operazione nel Mediterraneo, in cui sono stati recuperati i cadaveri di una donna e di un bimbo ed è stata salvata una donna alla deriva in mare da due giorni. La ong, “preoccupata” per la 40enne camerunense Josephine ma pronta a “continuare” la missione, ha spiegato che la richiesta “è dovuta al fatto che riteniamo che lo sbarco in un porto italiano presenti molti fattori critici”. Il primo “è rappresentato dalle dichiarazioni del ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, che ha definito ‘bugie e insulti’ i documenti che abbiamo offerto”. Pronta la replica del titolare del Viminale. “Una ricostruzione dei fatti – sottolinea Salvini – andrà in onda sulla televisione tedesca, visto che c’era a bordo una giornalista che ha documentato quanto è accaduto, quindi che non c’era nessuno in mare. Com’era prevedibile. A me risulta che la Guardia costiera libica lavori per salvare vite e non fare affogare nessuno”. E ancora: “Finché non riusciremo a ridurre drasticamente partenze e morti, non sarò tranquillo. È il colpo di coda degli scafisti a cui stiamo togliendo la pagnotta”. Insomma, il ministro sui social sbotta: “Nonostante la nostra disponibilità di porti siciliani, la nave Ong va in Spagna, con donna ferita e due morti… Non sarà che hanno qualcosa da nascondere?”.
Non ha nulla da nascondere, sicuramente, Marc Gasol, fratello minore di Pau e stella del basket Nba dei Memphis Grizzlies, impegnato nei soccorsi con Open Arms come ha mostrato in un tweet. Con tanto di sfogo: “Frustrazione, rabbia, impotenza. È incredibile come le persone vengano abbandonate alle loro morti in mare. Grande ammirazione per quelli che questa volta chiamo i miei compagni di squadra”.
Frustration, anger, and helplessness. It’s unbelievable how so many vulnerable people are abandoned to their deaths at sea.
Deep admiration for these I call my teammates at this time @openarms_fund pic.twitter.com/TR0KnRsrTE— Marc Gasol (@MarcGasol) 17 luglio 2018