L’Italia vuole “gestire i campi di detenzione” dei migranti in Libia, attraverso le ong, per migliorarne le condizioni umanitarie. A spiegarlo il ministro dell’Interno, Marco Minniti, dal palco della Festa dell’Unità di Torino, all’indomani del rapporto di Medici senza Frontiere sugli abusi criminali commessi sui migranti in Libia. Su questo il responsabile del Viminale ha annunciato che incontrerà le organizzazioni non governative la prossima settimana per lavorare a un’iniziativa comune. “Le condizioni di vita di coloro che restano in Libia è il mio assillo ed è l’assillo del governo italiano”, ha ammesso. Il suo obiettivo “è che ogni ong italiana adotti una ong libica. Il mio impegno è costruire una rete di giovani libici impegnati in ong per far rispettare i diritti umani”.
Minniti, sul palco del Pd torinese con il senatore Stefano Esposito, non ha voluto replicare alle accuse arrivate da Gino Strada di Emergency che l’ha definito “sbirro” o alle parole di Emma Bonino contro la sua politica sui migranti. “Sono ministro da mesi e mezzo e non ho mai replicato a chi mi accusa. Il mio dovere è ascoltare non chiacchierare”. “Sul tema dei flussi migratori si gioca una partita cruciale, innanzitutto quella del confronto tra destra e sinistra del mondo e poi quella che ha a che fare con il futuro delle nostre democrazie”. Di questo Minniti ne è convinto perché “il futuro delle democrazie non si gioca con lo 0,5 per cento in più o in meno al voto alle prossime elezioni ma con la stabilità delle nostre democrazie. Se un partito che si chiama Partito Democratico non si cura del futuro democratico del proprio paese viene meno allo stesso nome che porta. È questo il nostro compito”.
Sul tavolo del ministro c’è anche il piano di integrazione, che verrà presentato “tra due settimane e “riguarderà lingua, cultura e avvio di un processo di costruzione di professionalità perché sul terreno dell’integrazione culturale si gioca una partita grandissima”. I riferimento è ai tanti casi di cronaca, uno su tutti la violenza di gruppo avvenuta a Rimini contro una turista polacca. “I fatti di cronaca non vanno generalizzati perché possono riguardare italiani e stranieri – ha spiegato – Nell’integrazione culturale sui rapporti interpersonali tra uomo e donna noi abbiamo fatto passi giganteschi in avanti. Ma voglio dirlo: Noi ospitiamo e accogliamo tutti ma sui valori del rapporto uomo-donna non cediamo nemmeno di un millimetro”. Il traguardo che Minniti si fissa è fare in modo che grazie alla cultura e allo studio si “garantisca che alcuni valori di fondi della nostra società diventino valori universali anche per coloro che stiamo accogliendo”.