“Cantare insieme è importantissimo, fa bene, produce endorfine ed è fondamentale per la prevenzione primaria”. Ne è convinto Mogol, autore di decine di canzoni indimenticabili, che ne parla con LaPresse in vista del nuovo spettacolo in programma il 15 gennaio all’Auditorium, a Roma. Nelle librerie va molto forte anche il libro ‘Mogol oltre le parole – Antologia commentata’, 60 canzoni selezionate da Battisti a David Bowie. “L’idea del libro – racconta Mogol – l’ha avuta mia moglie Daniela, che sosteneva che fosse importante fare un’antologia delle mie canzoni. Io ho fatto quello che sapevo per scrivere i commenti, ma lei ha avuto un’intuizione importante e questo libro ha avuto grande successo, la cosa mi ha fatto tanto piacere”. Ne viene fuori una sinfonia di sessanta canzoni per sessant’anni di carriera, fatta da Clemente Mimun, direttore del Tg5, e Vittoria Frontini, giovane giornalista al suo esordio letterario. Un’analisi delle opere letterarie di Mogol per scoprire la profondità e la sensibilità del suo poetico sguardo sull’esistenza. Un viaggio senza tempo, nel quale vengono esplorati e commentati i suoi straordinari testi. L’analisi delle situazioni, delle parole usate per descriverle, il loro contesto storico, la diversa età di Frontini, Mimun e Mogol mettono in luce l’identità dei sentimenti di tre generazioni in cui tutti, a prescindere dall’età, ci riconosciamo anche attraverso espressioni poetiche che dalle canzoni sono entrate nel linguaggio comune. Fra le tante: “Lo scopriremo solo vivendo”.
Il 15 gennaio prossimo molta di questa magia sarà sul palco dell’Auditorium di Roma, per un nuovo appuntamento con il Maestro e la voce di Gianmarco Carroccia, e questo, sottolinea Mogol, “è un altro fatto che mi stupisce continuamente: cantano tutti insieme ed è una cosa che mi colpisce, molti si commuovono. Il cantare insieme secondo me fa parte della prevenzione primaria, che è fondamentale. La mente a volte produce malattie terribili attraverso le preoccupazioni, depressioni, in tanti modi, ma la stessa mente produce endorfine e cantare insieme è importantissimo. È come il sole d’inverno – aggiunge regalando un’altra straordinaria immagine poetica – è energia che entra negli occhi e che ha un risultato incredibile sulla salute”. Il pubblico di tutte le generazioni lo ama, e ama i suoi testi, e anche di questo, confida, “io rimango sempre un po’ stupito, ma ho capito che ho un destino favorevole, mi sento un po’ ‘assistito’. Sto parlando di quello che sento e provo intimamente”. Alcune tra le più belle canzoni della storia della musica italiana verranno eseguite dal vivo da un’orchestra di 15 elementi. Un Concerto Racconto che valorizza e diffonde l’opera di due dei più grandi artisti che il panorama della musica italiana abbia mai avuto: Lucio Battisti e lo stesso Mogol.
Un assaggio di normalità, come può essere assistere a un concerto dal vivo, dopo un periodo durissimo per la musica e lo spettacolo in generale. Ma su questo il Maestro sottolinea: “C’è la pandemia, se tutti si raccolgono diventa pericoloso, la sospensione degli spettacoli dal vivo fa parte delle cose, è una prudenza giusta quella di cercare di non fare incontrare troppa gente insieme. Perché questo virus è terribile”.