Ci siamo anche noi. Ed è questa è la prima bella notizia che vale la pena sottolineare: il panorama dell’hockey su ghiaccio italiano purtroppo è limitato a un torneo con poca visibilità e scarsa rappresentanza nazionale visto che si concentra quasi esclusivamente nell’estremo nord. E non è che le nostre squadre brillino nelle competizioni internazionali dove la Svizzera e i colossi russi e nordici, ma anche dell’est europeo, la fanno da padrone. L’Italia si presenta a Minsk un po’ con il ruolo del vaso di coccio: promossa dalla prima divisione la squadra azzurra, ricca di oriundi, ma anche di giovani italiani di belle speranze è attualmente al 18esimo posto della classifica mondiale ed è l’ultima tra le squadre sedici squadre partecipanti, suddivise in due gironi di otto squadre ciascuno.
La classifica internazionale IIHF vede al primo posto la Svezia, poi la Finlandia, la Russia, la Repubblica Ceca, il Canada e gli Stati Uniti. E davanti a noi ci sono anche la Francia, i padroni di casa della Bielorussia e persino il Kazakhstan. Insomma… il biglietto da visita è quello che è. Ma mai come in questo momento di profonda trasformazione dell’hockey su ghiaccio mondiale, l’importante è esserci.
L’Italia è nel gruppo A: Svezia, Repubblica Ceca, Canada, Slovacchia, Norvegia, Danimarca e Francia… in rigoroso ordine di graduatoria mondiale. Come dire “si salvi chi può”. Ma sarà una grande occasione di esperienza, con la speranza di fare qualche punto, di non fare la fine di Cenerentola.
I match cominceranno venerdì a Minsk Svizzera-Russia e Francia-Canada. Molte squadre hanno deciso di puntare sulle Olimpiadi e si schierano con squadre di seconda scelta: non l’Italia. La squadra campione è la Svezia, reduce dall’argento vinto ai Giochi di Sochi. I gialloblu sono zeppi di riserve mentre il Canada, forte dell’oro olimpico, riconferma diversi giocatori e ne aggiunge altri di valore comunque assoluto, tutti impegnati in NHL.
Il Canada vuole un titolo iridato che manca dal 2007. A giocare il ruolo dei terzi incomodi, molto incomodi, la Finlandia, terza a Sochi, la Russia, grande delusa a Sochi e desiderosa di rifarsi dopo un torneo olimpico che è stato vissuto come una sorta di lutto nazionale, e ovviamente gli Usa, quarti alle Olimpiadi e molto sottotono anche loro nel torneo a cinque cerchi. Potrebbe esserci spazio anche per qualche sorpresa: la Svizzera, che cresce ogni anno; la Repubblica Ceca, che ha giovani interessantissimi e fornisce un serbatoio importante all’NHL. Quanto a noi, basta esserci. È già un successo.
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