Nel 2008 Hillary Clinton coprì un alto consigliere della sua campagna elettorale accusato di avere ripetutamente aggredito sessualmente una giovane sottoposta: Clinton infatti, nonostante il parere diverso del capo della campagna elettorale, scelse di non licenziare Burns Strider. A riportarlo è il New York Times, che cita quattro persone al corrente dei fatti.
A Strider furono solo trattenute diverse settimane di stipendio e fu ordinato di sottoporsi ad assistenza, mentre alla giovane vittima delle molestie fu trovato un nuovo lavoro, scrive ancora il quotidiano newyorkese.
Finora non era mai emersa la storia della donna: secondo quanto riporta il Nyt lei, come pure la maggior parte dei membri dello staff della campagna elettorale, avevano firmato un accordo che li impegnava a non rivelare in pubblico le dinamiche interne della campagna elettorale; e finora dunque gli ex collaboratori di Clinton non avevano voluto discutere dei fatti, ma sull’onda del movimento #MeToo scatenatosi dopo il caso Weinstein alcune fonti hanno rivelato la vicenda.
Un portavoce di Clinton, interpellato, ha fornito una dichiarazione di ‘Utrecht, Kleinfeld, Fiori, Partners’, cioè lo studio legale che aveva rappresentato la sua campagna elettorale nel 2008: “Per garantire un ambiente di lavoro sicuro, la campagna aveva un iter per affrontare le denunce di cattiva condotta o aggressioni. Quando le questioni venivano fuori, venivano valutate in base a queste politiche, e sono state adottate delle azioni appropriate”, recita la dichiarazione, aggiungendo che “questa denuncia non ha fatto eccezione”.
Strider, cofondatore dell’American Values Network, era “consulente religioso” di Clinton, scrive il Nyt, spiegando che per mesi durante la campagna elettorale mandava ogni mattina alla candidata delle letture tratte dalle sacre scritture.
Il giornale racconta inoltre che, dopo quella esperienza nel 2008, cinque anni dopo fu assunto per guidare un gruppo indipendente che appoggiò la candidatura di Clinton alle presidenziali del 2016, Correct the Record, che fu creato da uno stretto alleato di Clinton, David Brock. Burns Strider però ci ricadde, riporta il New York Times, riferendo che dopo diversi mesi fu licenziato per problemi sul posto di lavoro, comprese le accuse di avere aggredito una giovane collaboratrice, stando a quando riferiscono tre persone vicine al management di Correct the Record.
Sempre secondo la ricostruzione del New York Times, nel 2008 la vittima degli abusi fu una donna di 30 anni che divideva l’ufficio con Strider. Raccontò a un funzionario della campagna elettorale che Strider le aveva massaggiato le spalle in modo inappropriato, l’aveva baciata sulla fronte e le aveva mandato una serie di e-mail allusive, compresa almeno una di notte, secondo quanto riferiscono tre ex funzionari della campagna al corrente dei fatti. Quella denuncia fu girata alla capa della campagna di Clinton, Patti Solis Doyle, la quale suggerì a Clinton di licenziare Strider, che allora era sposato. Ma secondo le fonti Clinton disse che non voleva e Strider rimase nello staff.