“Sono qui per portare le condoglianze dello Stato alla famiglia e agli amici di Soumaila” e “non per creare uno scontro o una polarizzazione, ma con una visione di facilitatore per trovare una soluzione”. Il presidente della Camera Roberto Fico si è presentato così ai braccianti della tendopoli di San Ferdinando, cittadina immersa nelle campagne di Reggio Calabria, in cui viveva Soumaila Sacko, 29enne del Mali e attivista sindacale Usb ucciso a colpi di fucile sabato 2 giugno a San Calogero, nel Vibonese. Un’occasione non solo per esprimere solidarietà, ma anche per porre le basi per un tavolo che consenta alle istituzioni di trovare un’intesa per i migranti impegnati nella raccolta delle arance. A chi gli chiedeva della nave Aquarius, nel pomeriggio bloccata in mare con a bordo 629 persone, Fico ha risposto: “Sto monitorando costantemente la situazione, so che stanno tutti bene. Aspettiamo ancora qualche ora e vediamo l’evolversi della situazione”.
Fico ha visitato il capo circondato da bodyguard e vertici delle forze dell’ordine. E mentre alle ricerche per trovare l’arma con cui il sospettato numero uno Antonio Pontoriero, in carcere con l’accusa di aver ucciso Soumaila, partecipano anche i carabinieri Cacciatori di Calabria, ad accogliere il presidente della Camera c’era una delegazione della Usb guidata da Aboubakar Soumahoro. Lo stesso sindacato con cui il ragazzo militava. “Grazie per la visita al ghetto, mentre altri fomentano odio e razzismo. Ma le passerelle non bastano”, ha detto il dirigente sindacale italoivoriano Soumahoro, “è necessario smontare sfruttamento e caporalato”. Fico ha incontrato anche il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi. “L’ho ragguagliato, tira aria di odio”, dice il primo cittadino. Continuano intanto le mobilitazioni dei braccianti: saranno in piazza il 16 a Roma e il 23 a Reggio Calabria.