“Avere un premier-segretario è stato fallimentare: abbiamo avuto un partito megafono di Palazzo Chigi, senza autonomia e amico dei potenti. Io sono in campo per la segreteria e lavorerò per un candidato premier che sia il più autorevole possibile. E di nomi per un ticket ce ne sono tanti”. Lo afferma, in un’intervista a La Stampa, Roberto Speranza, che apre il suo tour per la candidatura alla segreteria. “Io lavoro per cambiare il Pd, che sta perdendo la sua anima e la sua gente. E se ho deciso di intraprendere questo viaggio è perché voglio restare dentro”, spiega Speranza.
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Sul governo Gentiloni aggiunge: “Secondo me serviva più discontinuità che non c’è stata nella foto del Consiglio dei ministri. Mi auguro ci sia nelle politiche che si mettono in campo nei prossimi giorni su scuola e lavoro”. “Il governo va avanti se rimette al centro la questione sociale. Se non lo fa, non mi interessa contare i suoi mesi di vita”.
In un’intervista al Manifesto, Speranza inoltre esclude una sua candidatura a premier: “Sono da sempre convinto della distinzione fra segretario e premier. E voglio cambiare il Pd”. E conclude: “La spinta propulsiva Renzi l`ha persa perché la sua narrazione, la sua Italia, esisteva solo in tv. Ma si è sciolta al primo impatto con la vita delle persone”