Via libera all’Ape volontaria: il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato stamattina il decreto attuativo della misura, ultimo step necessario perché l’anticipo pensionistico su base volontaria fosse operativo.
COS’È. L’anticipo finanziario a garanzia pensionistica è di fatto un vero e proprio prestito, commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, che viene erogato in 12 mensilità per un minimo di sei mesi e fino alla maturazione della pensione vera e propria. Possono chiederlo i lavoratori dipendenti pubblici e privati, gli autonomi e gli iscritti alla Gestione Separata. Restano invece esclusi i liberi professionisti che sono iscritti alle casse professionali.
COME FUNZIONA. A erogare il prestito sono soggetti finanziatori e imprese assicurative scelti tra quelli che aderiscono agli accordi quadro, che andranno stipulati tra ministero dell’Economia, ministero del Lavoro, Abi, Ania. La somma ottenuta viene poi restituita in 260 rate ventennali, con una trattenuta sulla pensione, 13sima inclusa. Quindi la somma viene rimborsata 20 anni dopo essere andati in pensione, a meno che non si decida di estinguere anticipatamente il debito. La rata dovrebbe andare da un minimo del 2 percento a un massimo del 5-5,5% annuo, su cui però andrà calcolato il credito di imposta massimo del 50%, con l’obiettivo di arrivare a un Taeg medio del 3,2%. Il prestito è coperto da una polizza assicurativa obbligatoria.
CHI PUO’ CHIEDERLA. Per ottenere l’Ape volontaria bisogna avere avere almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi; maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi; avere un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (AGO); non essere già titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità. Si può invece continuare a lavorare fino al raggiungimento della pensione.
COME RICHIEDERLA. L’interessato o chi per lui deve presentare domanda all’Inps, anche online. La richiesta non è revocabile, salvo il normale diritto di recesso. Successivamente l’Inps verifica il possesso dei requisiti ecomunica al richiedente l’importo minimo e massimo del prestito ottenibile. A quel punto l’istituto finanziatore trasmette all’Inps il contratto.