Nella cappella dell’ospedale San Filippo Neri di Roma i funerali di Rossella Nappini, infermiera 52enne uccisa nell’androne di un palazzo di Montemario in quello che sembra un caso di femminicidio. Nell’ospedale in cui lavorava, la cerimonia, chiusa alla stampa, con parenti, amici, colleghi e conoscenti. “Eravamo amiche da 21 anni. Una persona straordinaria. Come lei in San Filippo non ne avrà, era unica. 22 anni fa mio figlio è stato investito e si è rotto tibia e perone. Rossella lo ha assistito giorno e notte senza orari” racconta Simonetta che dall’incidente del figlio è rimasta legata all’infermiera. “Io sono il primo ragazzo che ha avuto a 16 anni e siamo sempre rimasti amici. Delle sue recenti relazioni non sapevo niente. L’ultima volta che l’ho vista è stata la settimana scorsa, siamo andati a cena fuori con la famiglia” spiega un uomo all’uscita della cerimonia. “Spero che Rossella sia l’ultima ha subire una cosa del genere, ma non credo lo sarà. Forse dovrà cambiare qualcosa. Dovremmo cambiare noi come esseri umani” dice in lacrime una collega.
Roma, al San Filippo Neri l’ultimo saluto all’infermiera uccisa
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