Dopo un’estate all’insegna degli scioperi, la partita per il rinnovo dei contratti del personale di cabina Ryanair – tra le vertenze calde dell’estate, che ha diviso i sindacati – sembrava essersi chiusa con la firma di un accordo tra Fit Cisl, Anpac e Apav supportato – a quanto riferiva la stessa Ryanair – da una solida maggioranza di voti dei lavoratori. Ma oggi è arrivata la stroncatura dei sindacati che, quell’accordo, non l’hanno firmato, insieme allo spettro dello sciopero proclamato per il 1 ottobre, che potrebbe essere confermato.
Proprio ieri il vettore low cost aveva annunciato che oltre l’80% degli equipaggi di cabina con sede in Italia aveva votato a favore dell’intesa, valida fino al 2026, che prevede il ripristino accelerato del salario pre-Covid, la rimozione del tetto alle diarie messo durante la pandemia e una serie di aumenti in busta paga da gennaio 2023 fino al 2025. “Mentre il nostro settore deve affrontare sfide significative, questo accordo a lungo termine offre stabilità”, aveva assicurato il direttore delle Risorse umane della compagnia. Di tutt’altro avviso le altre sigle sindacali: “L’89,8% degli assistenti di volo del Gruppo Ryanair boccia l’accordo per il rinnovo del contratto di lavoro”, affermano la Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, che parlano di “un risultato schiacciante certificato dai numeri”.
A votare per il ‘no’ sono stati infatti 763 assistenti di volo, “mentre non si ha alcun dato numerico oggettivo in merito al sondaggio interno, rivolto solo ai propri iscritti, condotto dalle sigle sindacali firmatarie dell’accordo”, osservano i sindacati, definendo il sondaggio Cisl, Apav e Anpac “parziale”. La bocciatura, quindi, per Uilt, Filt e Ugl Ta, è netta. Il rinnovo “non risponde minimamente alle richieste ed alle rivendicazioni dei lavoratori e che nel complesso si attesta molto al di sotto dei minimi previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo che, come previsto dall’articolo 203 del Decreto Rilancio, dovrebbero essere applicati a tutte le compagnie aeree che operano nel nostro Paese”. E chiedono alla compagnia di avviare una trattativa “reale”, che coinvolga tutte le organizzazioni sindacali “realmente rappresentative del personale navigante del gruppo Ryanair. In caso contrario – avvertono – la mobilitazione proseguirà, a partire dallo sciopero di piloti e assistenti di volo proclamato per il prossimo 1 ottobre”.