Roma, 31 gen. (LaPresse) – “In attesa di commentare in modo più approfondito le ordinanze attraverso la lettura dei testi, prendiamo atto della ratio alla base delle ordinanze: la ricerca di una “normalizzazione” rispetto alla situazione emergenziale si traduce nella volontà di ripristinare in buona parte le procedure proprie degli esami del periodo prepandemico. Tuttavia, va ricordato che gli studenti che affronteranno le prove di giugno sono quelli che maggiormente hanno sofferto l’emergenza: due anni e mezzo del loro percorso scolastico sono stati pesantemente inficiati dalla pandemia e di ciò non si può non tenere conto”. Così il presidente dell’Associazione nazionale Presidi, Antonello Giannelli, in merito all’esame di maturità. “In tale direzione può leggersi anche il fatto che sia le prove Invalsi che lo svolgimento del Pcto non rappresentino, contrariamente alla norma, un requisito di accesso”, aggiunge.
Scuola: presidi su maturità, tenere conto sofferenza studenti
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