Resta ormeggiata al largo del porto di Siracusa la nave Sea Watch 3 in attesa di sapere il destino dei 47 migranti salvati sabato scorso. Mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini ribadisce che i porti italiani sono chiusi, la comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini ha dato disponibilità ad accogliere i minori a bordo dell’imbarcazione della ong tedesca.
L’associazione ha segnalato la propria disponibilità al Viminale, con cui ha collaborato per i cordoni umanitari e, lo scorso agosto, per la nave Diciotti. “Abbiamo 201 case famiglia in Italia in cui accogliamo disabili e orfani e s”, hanno fatto sapere. Ma Salvini non abbandona la linea dura: “Possono indagati e minacciarmi, ma io non cambio idea. In Italia si entra rispettando leggi e regole, per gli scafisti e i loro complici i porti italiani sono e resteranno chiusi. Nave olandese di Ong tedesca? Amsterdam o Berlino vi aspettano”.
In tutta risposta il ministro dell’Immigrazione olandese Mark Harbers ha dichiarato che i Paesi Bassi sono a favore di una soluzione strutturale tramite la quale, immediatamente in seguito allo sbarco, venga fatta distinzione tra coloro che hanno diritto alla protezione internazionale e coloro che non lo hanno. Questi ultimi dovranno essere rifiutati e rispediti indietro immediatamente dopo l’arrivo alla frontiera esterna europea.
Harbers, in una intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato: “I Paesi Bassi, in quanto stato di bandiera non sono neppure obbligati a partecipare alla ricerca di una soluzione, perché la Ong tedesca che gestisce l’attività di salvataggio della Sea Watch 3 nel Mediterraneo centrale si è mossa nuovamente di sua iniziativa. È compito del capitano della Sea Watch 3 trovare un porto sicuro nelle vicinanze per sbarcare i 47 migranti da lui presi a bordo”. E ha aggiunto: “Senza una concreta prospettiva di una tale soluzione strutturale i Paesi Bassi non parteciperanno a misure ad hoc con riguardo allo sbarco”.