Un poker per balzare al secondo posto. E tentare di riaprire una partita per il titolo che sembra già chiusa. Nel saliscendi di questo campionato post Covid-19, l’Inter prende di nuovo l’ascensore. Affonda la Spal, mantiene la porta inviolata, dà continuità al successo in rimonta con il Torino. E, soprattutto, scavalca l’Atalanta portandosi a meno sei da una Juventus che ultimamente procede al rallentatore. La rimonta è complicata e ai limiti della fantascienza, ma in caso di vittoria domenica all’Olimpico contro la Roma la banda di Conte si porterebbe a portata di tiro (-3) dalla Vecchia Signora, impegnata lunedì nel big match contro la Lazio. Sognare è lecito, anche se il rischio è quello di guardarsi indietro e nutrire rimpianti per i punti persi contro Bologna, Sassuolo e Verona.
Conte lascia riposare Lukaku, che sta recuperando dal problema muscolare che lo affligge da una settimane. ‘Big Rom’ può dormire sonni tranquilli, perché Sanchez – partner d’attacco di Lautaro Martinez – è tornato in versione Nino Meravilla. I nerazzurri ricorrono a un ampio turnover rispetto al match con i granata. In particolare si rivede Eriksen, schierato sulla tre quarti dopo due panchine consecutive. Il primo sussulto però lo regala Brozovic, che su imbeccata di Candreva scheggia il palo con una rasoiata. La Spal è virtualmente retrocessa ma nel primo tempo dà filo da torcere agli ospiti. La traversa centrata da Petagna al 18′ è il simbolo dei primi 45′ più che positivi dell’undici di Di Biagio. Che può recriminare anche per un contatto dubbio in area di rigore tra Strefezza e Handanovic. Nel frattempo però l’Inter è passata in vantaggio (diagonale vincente di Candreva al 37′, difesa spallina colpevole nell’occasione) ma non ha affondato il colpo.
Solo nella ripresa l’Inter mette la freccia per non guardarsi più indietro. Biraghi di destro firma il raddoppio che taglie le gambe agli emiliani e mette definitivamente le ali ai lombardi. Cinque minuti più tardi, al 15′, proprio Sanchez trova il tris di testa su imbeccata di Biraghi. Nel finale, in cui Conte dà spazio anche ai baby Pirola ed Esposito, arriva anche il poker firmato da un tap-in facile facile di Gagliardini su un’azione confezionata da Eriksen e Young. La Spal è a un passo dalla retrocessione, l’Inter lascia il ‘Mazza’ riscoprendosi l’antiJuve. Anche se forse con un pizzico di colpevole ritardo.