L’Inter si rituffa in campionato e Antonio Conte affila le armi a disposizione per tenere a bada le rivali. Il tecnico ha buoni motivi per sorridere, considerato il bilancio degli impegni delle nazionali, da sempre un’incognita per le squadre di club. I nerazzurri scesi in campo nelle qualificazioni per il Mondiale 2022 hanno tutti ben figurato e, soprattutto, non hanno riportato infortuni. Anche se, considerata la fatica di viaggi e spostamenti, ovviamente la valutazione del dispendio di energie e la loro corretta gestione sarà fondamentale in vista della volata decisiva per lo scudetto. Al momento non preoccupa la botta alla spalla rimediata da Bastoni nel match in Lituania: il difensore sarà valutato dallo staff nerazzurro nel pomeriggio. Conte, poi, può essere soddisfatto dal rilancio in azzurro di Sensi, che nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa da Roberto Mancini non ha tradito. Proprio il centrocampista, contro la Lituania, ha vestito i panni dell’uomo della svolta con il gol del vantaggio ad inizio ripresa.
L’incognita per l’Inter, ora, si chiama Covid. Conte attende l’esito degli ultimi tamponi per iniziare a studiare la formazione anti-Bologna. Intanto una buona notizia c’è già: Stefan De Vrij è negativo ed è disposizione. Per il tecnico un recupero importante, dopo quelli di Samir Handanovic e Matias Vecino. A causa dei pochi allenamenti nelle gambe l’olandese, la cui positività era emersa lo scorso 18 marzo, potrebbe lasciare ancora una volta il posto a Ranocchia nel terzetto di difesa, al fianco di Skriniar e Bastoni. Ma l’attenzione ora è soprattutto sul gruppo azzurro, considerata la positività di quattro membri dello staff tecnico di Mancini. La situazione, dopo la notizia della positività dello juventino Bonucci, viene monitorata attentamente. I giocatori del ritiro azzurro hanno già eseguito il tampone rapido: negativi quelli di Bastoni, Barella e Sensi. Il risultato di quello molecolare si saprà domani.
Conte incrocia le dita e attende di poter finalmente riabbracciare il gruppo per ‘martellarlo’ alla sua maniera. La trasferta del Dall’Ara, nemmeno a dirlo, è di quelle che non si possono fallire, anche se i nerazzurri hanno a disposizione un cospicuo tesoretto (+7 sul Milan) e la partita con il Sassuolo da recuperare. Bologna è la prima tappa di un calendario che non si può certo considerare ostico. Di ‘big match’ da qui alla fine se ne contano soltanto tre: Napoli (18 aprile), Roma (12 maggio) e Juventus (16 maggio). Anche se, ovviamente, con l’infiammarsi della lotta salvezza le trappole potrebbero nascondersi soprattutto negli incroci con le piccole. L’impressione, però, è che solo i nerazzurri possano farsi lo sgambetto da soli e dilapidare il vantaggio fin qui accumulato. Ma, si sa, Conte non è persona che insegue i calcoli. E dunque, non ammetterà cali di tensione a casa Mihajlovic: peraltro, il Bologna è in salute e reduce da due vittorie consecutive. E al Dall’Ara, ad eccezione probabilmente di De Vrij che potrebbe finire in panchina, spazio ai ‘titolarissimi’ trainati in avanti da Lukaku e Martinez.