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Superbonus, governo incontra banche e associazioni categoria

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Riunione a Palazzo Chigi sui bonus edilizi. Al centro del confronto tra governo, Abi, Cdp e Sace i crediti del superbonus. Presenti il sottosegretario Alfredo Mantovano, i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Adolfo Urso (Imprese) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente). L’incontro è stato convocato dopo il decreto governativo che ha siglato lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura per i bonus edilizi, e in particolare per il Superbonus 110%. I crediti incagliati sono, ha detto Giorgetti, pari a 110 miliardi. Sotto Palazzo Chigi, fuori dalla piazza su via del Corso, si è radunata una ventina di persone in rappresentanza di imprese, lavoratori e committenti che si sono autodefiniti ‘esodati’ del superbonus.

A seguire è prevista un’altra riunione con le associazioni di categoria, tra cui Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane. Entrando a Palazzo Chigi per il confronto, la presidente di Ance, Federica Brancaccio, ha detto: “Ci aspettiamo ascolto alle nostre proposte e risposte rapidissime perché non c’è più tempo“. Tra le proposte, ha osservato, “sblocco dei crediti pregressi e una proposta sostenibile e stabile per il futuro“.

Secondo Confedilizia, invece, il sistema della cessione dei crediti dovrebbe rimanere per il sismabonus. Il presidente Giorgio Spaziani Testa ha detto: “Come si risolve l’impasse? Risolvendo il problema dei crediti incagliati. Per il futuro non pretendiamo che si continui con il sistema in atto, che si dimostra essere non sostenibile”, ma tra i punti possibili c’è “un’attenuazione del blocco totale della cessione dei crediti mantenendola per esempio per il sismabonus, che è una cosa di cui l’Italia ha grande necessità e mantenendola anche, per esempio, per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Così come chiediamo che per i beneficiari, cioè i proprietari, si possa trasformare la detrazione in credito d’imposta”, per poterla “utilizzare come credito, cosa che non creerebbe problemi di cessione e di movimento dei crediti stessi”.

Il presidente della Cna, Dario Costantini, ha dichiarato: “Per le nostre imprese l’incubo rimane, quindi entriamo in questo confronto con il governo con tante aspettative. Innanzitutto per sbloccare i cassetti di quelle imprese che non riescono più ad andare avanti e con loro i cittadini che stanno in casa ospitando dei cantieri, parleremo di quei cosiddetti bonus minori: quelli che riguardano gli infissi, quelli che riguardano gli impianti di casa e di cui poco si è parlato in questi giorni ma dove c’è grande incertezza a seguito del decreto per capire come certificare la fine dei lavori”.

Sbarra: “A rischio decine di migliaia di posti di lavoro”

Governo e Parlamento si adoperino per cambiare e migliorare la norma sul superbonus, assicurando il necessario confronto con il Sindacato. Occorre trovare soluzioni per disincagliare i crediti fiscali di quanti hanno regolarmente effettuato i lavori, spingendo sull’acquisto da parte di banche e altri attori economici”. Lo afferma Luigi Sbarra, leader della Cisl. “Vanno messi in campo nuovi strumenti di compensazione – aggiunge – e valutato un più forte protagonismo di Cassa depositi e prestiti e Sace, per superare un’emergenza che rischia di innescare effetti disastrosi sui livelli occupazionali e sull’intera filiera dell’edilizia e delle costruzioni, con decine di migliaia di posti di lavoro e migliaia di aziende in pericolo. I bonus edilizi sono stati e restano strumenti importanti per la ripartenza dell’economia e del lavoro e per rispondere alla sfida dell’efficientamento e risparmio energetico, della riqualificazione del patrimonio abitativo privato e per il risanamento del territorio. Vanno collegati in modo strutturale alle fasce di reddito più deboli e classi energetiche più basse, con particolare riguardo all’edilizia popolare”, conclude Sbarra.

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