Un saldo negativo tra i 6 e i 7 miliardi di euro. E’ il succo della famosa analisi “costi-benefici” prodotta dalla commissione guidata dal prof. Marco Ponti pubblicata oggi sul sito del Ministero dei Trasporti e consegnata ieri sera dal dicastero di Toninelli agli altri membri del governo: da Conte a Di Maio e a Salvini che, questa mattina dovrebbero cominciare a parlarne nel vertice a Palazzo Chigi al quale, per altro, è assente proprio il leader del M5S Luigi Di Maio.
Ed ecco la “sentenza” dell’analisi: “L’analisi condotta mostra come, assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa”.
Nello scenario ‘realistico’ inserito nell’analisi sulla Tav, il valore attuale netto economico (Vane), ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi “a finire” (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero.