“Il no alla Tav è una battaglia identitaria del Movimento documentata da carte e documenti”, così il presidente della Camera, Roberto Fico, prende posizione sullo scontro che riguarda l’alta velocità Torino-Lione. Una posizione però che, secondo molti non mette a rischio il governo, tra i quali il ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali e ministro del turismo Gian Marco Centinaio, “Stiamo andando bene con vari progetti e non penso che la TAV possa mettere in crisi un governo. Ormai per gli italiani – ha dichiarato il ministro a Tgcom24 – questa cosa della TAV sembra la diatriba su Mazzola e Rivera o su Coppi e Bartali. Oltre alla problematica della TAV l’Italia ha bisogno di vere infrastrutture: abbiamo bisogno di porti e aeroporti all’altezza del nostro paese e abbiamo bisogno dell’alta velocità. Io da ministro dell’agricoltura e del turismo devo trasportare il più velocemente possibile e in modo efficiente, merci e persone. Quindi non entro nella questione della TAV ma entro nei dibattiti di quegli amministratori che vogliono andare avanti con le infrastrutture perché l’Italia ne ha bisogno”.
Nel frattempo, al termine dell’incontro tra le 33 associazioni delle imprese e del lavoro del Piemonte con i parlamentari, le associazioni hanno evidenziato di stare valutando, tramite i propri uffici legali, tutte le azioni esperibili nell’ipotesi in cui non venissero pubblicati i bandi sulla Tav nei termini previsti, oppure messe in atto procedure volte a rallentare o contrastare il corretto completamento dell’iter necessario alla realizzazione dell’opera. Il dibattito con i parlamentari ha consentito di condividere le istanze del sistema economico locale nei confronti dell’opera.