Continua la battaglia dei numeri sulla Tav. Dopo il botta e risposta tra il professor Pierluigi Coppola e Danilo Toninelli, dal ministero dei Trasporti arriva un duro attacco alla stampa, ‘colpevole’ di aver dato risalto a presunti benefici correlati all’opera che per il Mit sarebbero stati creati ad arte. “Nei giorni scorsi la grande stampa pro-Tav ha sparacchiato numeri a casaccio, dai 3-400 milioni fino addirittura a 2,4 mld di presunti benefici del progetto, collegandoli, in alcuni casi, all’appunto inviato dal professor Pierluigi Coppola a chiosa della analisi costi benefici redatta dal gruppo del professor Marco Ponti. Ebbene, quei numeri rappresentano una grossolana patacca, un falso clamoroso“, fa sapere il ministero in una nota in cui spiega che “si tratta di una tabella di cui nemmeno Coppola risulta autore e che peraltro non è mai pervenuta alla Struttura Tecnica di Missione del Ministero tra la documentazione ufficiale sul dossier”.
“Se per una volta i giornali si fossero presi la briga di fare un minimo di verifica, si sarebbero resi conto di avere tra le mani un pacco in piena regola. Basti considerare che questa nota riporta un costo di ripristino dello stato dei luoghi gonfiato persino rispetto alle stime di Telt”, prosegue il Mit.
“Il Ministero cercherà di accertare l’origine di questa polpetta avvelenata che ha generato, al di là delle legittime posizioni scientifiche e politiche, un grave inquinamento del dibattito sul Tav, spingendo la grande stampa a strumentalizzare e a propalare una serie di fake news che meriterebbero una qualche attenzione da parte dell’Ordine dei giornalisti”, conclude la nota del dicastero di Porta Pia.